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Energia

La UE non reagisce alla povertà energetica nella UE, anzi la provoca

Si chiede di agire contro la povertà energetica nella UE, ma la commissione è disinteressata, e ha gettato la spugno, se non addirittura provoca la povertà energetica stessa

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Il Quadro di Alleviamento della Povertà Energetica dell’Unione Europea deve essere attuato in modo rapido e preciso per fare la differenza per le comunità vulnerabili, secondo un’analisi della ONG di politica energetica Regulatory Assistance Project, ma, intanto, molte famiglie in europa incontrano questo problema che non si conosceva alla fine del XX secolo e che è tornato oggi.

Prima di tutto, cos’è la povertà energetica? Per povertà energetica si intende una situazione in cui le famiglie, per motivi di carattere soprattutto economico, non sono in grado di accedere ai servizi energetici.

L’autrice del rapporto, Louise Sutherland, ha osservato che nonostante i numerosi sforzi da parte dell’UE per ridurre la povertà energetica, il numero di famiglie che hanno difficoltà a pagare le bollette è aumentato considerevolmente tra il 2021 e il 2022, a causa della crisi energetica iniziata nell’autunno del 2021 e aumentata in modo significativo in seguito all’inizio della guerra in Ucraina.

In risposta all’aumento del 35% della povertà energetica derivante da questi eventi, l’UE ha elaborato un quadro che deve essere attuato immediatamente per avere effetto, ha scritto Sutherland.

Il quadro rappresenta un netto distacco dai precedenti approcci alla riduzione della povertà energetica, che si concentravano sul sostegno finanziario per le bollette energetiche. Ora, l’UE punta sulla riduzione dell’uso di energia e sull’abbandono del petrolio e del gas. Cioè la soluzione è far consumare meno, ma è possibile in un mondo tecnologico?

Una riduzione dell’uso di energia è normalmente una conseguenza naturale dell’inflazione dei prezzi energetici e, si può sostenere, un sintomo di povertà energetica. In altre parole, l’Unione Europea sembra ridefinire la povertà energetica nel tentativo di motivare le persone a consumare meno energia, cosa che stanno già facendo perché non possono permettersela. Si può affermare tranquillamente che la Commissione si è arresa alla povertà energetica e non riesce a vederla come un problema affrontabile. 

I prezzi del gas in Europa, pur essendo significativamente più bassi rispetto al picco della crisi nel 2022, sono ancora due volte più alti rispetto a prima. Inoltre, i piani di energia verde dell’UE stanno per far lievitare ulteriormente le bollette energetiche, in quanto gli edifici e i trasporti vengono inclusi nel sistema di scambio di emissioni del blocco. Potremmo perfino dire che la stessa Unione Europea, con le sue normative, sta creando la povertà energetica.

“Resta da vedere se queste [misure] sono veramente efficaci, e abbiamo visto previsioni che il prezzo intorno e oltre il 2030 potrebbe aumentare in modo significativo”, ha detto Sutherland, come citato da Energy Mix. “Quindi abbiamo bisogno di un’azione molto rapida in questo decennio per sostenere le famiglie che sono più a rischio in caso di aumento del prezzo”.

In realtà da almento venti anni la UE non ha un interesse diretto nel benessere delle famiglie.


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