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Economia

La Turchia supererà la Germania nell’uso del carbone a fini energetici

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Secondo i dati del think tank ambientale Ember, citati dall’analista Gavin Maguire di Reuters, la Turchia supererà la Germania per l’uso del carbone a scopo energetico, approfittando del prezzo molto contenuto del combustibile fossile. Quindi la Turchia approfitterà dal punto di vista economico di questa convenienza. 

L’inflazione vertiginosa in Turchia e la svalutazione della lira turca negli ultimi anni hanno aumentato la cifra che il paese deve spendere per importare combustibili, tra cui il GNL e il gas naturale.
Le importazioni di GNL della Turchia sono diminuite nel 2023 dell’8,2% rispetto all’anno precedente e nel 2019 hanno raggiunto il livello più basso da prima della pandemia, secondo i dati di Kpler sul monitoraggio delle navi citati da Reuters.

Di conseguenza, negli ultimi due anni la Turchia ha aumentato la sua produzione di energia elettrica a carbone, mentre i due principali consumatori di energia elettrica da carbone, Germania e Polonia, hanno ridotto la produzione di energia elettrica da carbone a causa dell’aumento della quota di energie rinnovabili e del tentativo dei due membri dell’UE di ridurre le emissioni.

Nel 2023, il consumo di elettricità della Turchia si basa in larga misura sui combustibili fossili, tra cui il carbone e il gas, che costituiscono più della metà del mix energetico, circa il 57%. Il carbone da solo contribuisce a più di un terzo di questo mix energetico, mentre il gas rappresenta quasi il 20%.

Secondo le stime, tuttavia, lo scorso anno la Turchia ha generato un record di 117,6 terawattora (TWh) di elettricità dal carbone, che ha portato le sue emissioni a un record di 118 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente, secondo i dati di Ember citati da Maguire di Reuters.

Secondo le previsioni, se questa tendenza dovesse continuare, quest’anno la Turchia dovrebbe superare la Germania come maggior produttore di energia elettrica da carbone in Europa. Il che, d’altro lato, verrà a inficiare gli sforzi ambientali europei.

La quota di carbone importato nella produzione di energia elettrica della Turchia è passata dal 7% del 2010 al 20% nel 2022, secondo i dati di Ember. In un rapporto del mese scorso, il think tank ha anche affermato che la Turchia ha il potenziale tecnico per installare 120 gigawatt (GW) di energia solare sui tetti, quasi dieci volte la sua attuale capacità solare installata.

Secondo lo studio di Ember, la generazione potenziale di 120 GW di capacità sui tetti può coprire il 45% del consumo di elettricità della Turchia nel 2022.

L’espansione dell’energia pulita “giocherà un ruolo fondamentale nell’economia, mitigando l’impatto del prelievo dell’Unione Europea sulle esportazioni turche, e sosterrà gli sforzi di sviluppo fornendo alle persone l’opportunità di produrre la propria elettricità”, hanno scritto gli analisti del think tank Ufuk Alparslan e Azem Yildirim. Però la costruzione di tetti solari richiede investimenti che non sembra tutti i turchi possano fare.


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