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LA TRUFFA DELL’EURO E PERCHÉ GLI ITALIANI GUADAGNANO MENO CHE NEL 1993 (spiegato facile)

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la truffa dell'euro spiegata facile

LA TRUFFA DELL’EURO SPIEGATA FACILE

L’euro è una moneta forte che consente alle industrie importatrici di acquistare semilavorati e materie prime a un costo più basso perché ci vengono vendute in valute più deboli.
Questo però comporta che, al momento di vendere, il nostro listino prezzi è più alto e quindi facciamo più fatica a vendere alle economie che acquistano con le loro valute più deboli.
Questo problema si chiama SCARSA COMPETITIVITÀ; cioè i nostri prodotti costano di più di quelli di importazione.

Nel libro di ECONOMIA SPIEGATA FACILE possiamo comprenderlo nei dettagli, visto che viene descritto passo passo il fenomeno della deindustrializzazione dell’Italia.
un capitolo fondamentale del libro si occupa poi di spiegare in parole (e disegni) semplici il sistema delle svalutazioni monetarie (cioè il riallineamento dei cambi) e di far comprendere al lettore la differenza tra queste e le svalutazioni competitive (da trent’anni operate dalla Germania nei confronti dei “partner”/concorrenti europei.
Le svalutazioni competitive e la truffa dell’euro

Mentre una volta potevamo svalutare la moneta per rendere il nostro listino prezzi più conveniente agli stranieri, oggi essendo agganciati al cambio fisso (1936,27 lire per 1 euro) l’unica cosa che possiamo svalutare sono gli stipendi.

Stipendi bassi = prezzi delle merci nel listino più bassi.
I tedeschi invece hanno stipendi alti perché il marco costava di più dell’euro e quindi i tedeschi si stanno arricchendo da 30 anni perché le loro merci adesso costano meno e quindi ne vendono di più.
Un altro motivo degli stipendi bassi è la scarsa produttività media: cioè produciamo poco con il nostro lavoro perché sia tecnologicamente arretrati, quindi le aziende lavorano quasi in perdita.
Ciò è dovuto in parte all’incapacità dei politici di investire le risorse pubbliche per creare lavoro e innovazione (i soldi pubblici li usano per comprare voti – reddito di cittadinanza – o per favorire gli amici del partito finanziando banche, municipalizzate, ecc.).
Da parte sua Confindustria chiede maggiori riduzione dei salari e più africani per mettere in competizione i poveri ben disposti a guadagnare di meno pur di lavorare (che è molto più facile che imparare a fare impresa).

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SOLUZIONI POSSIBILI

Una via d’uscita sarebbe investire massicciamente capitali pubblici nella produttività: tecnologia, innovazione e salvaguardia del territorio, dei beni pubblici, delle reti viarie, idriche, ecc., nella valorizzazione dei beni artistici, ma siccome tutti hanno paura del debito pubblico che nel frattempo continua a crescere senza creare lavoro e salvaguardia del patrimonio comune, restiamo al palo.
Di fare una moneta nazionale parallela non se ne parla perché i gggiovany non vogliono essere pagati con i soldi del monopoli (come se l’euro non lo fosse), così meglio gli stipendi da 600€ da precari, con cui vestirsi made in Cina e abbonarsi a Netflix, che cambiare le cose.
Nel frattempo continuiamo a fare gli schiavi per tenere in vita l’euro.
I tedeschi non hanno problemi di questo tipo, perché guadagnandoci con l’euro, possono fare tutta l’innovazione che vogliono, gliela paghiamo noi!
E infatti dall’unificazione delle due Germanie hanno rivoluzionato il sistema paese. Tanto ci siamo noi a fare gli schiavi al posto loro.

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