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La Svezia vuole lanciare satelliti dal proprio caccia Gripen

Lanciare un satellite, anche seolo LEO, da un caccia potrebbe dare dei vantaggi tattici in caso di eventi bellici che richiedano un intervento dallo spazio

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La Svezia ha avviato uno studio innovativo sulla fattibilità del lancio di un piccolo satellite nello spazio da un jet da combattimento multiruolo Saab Gripen, mentre la nazione nordica esamina nuovi modi per rafforzare le operazioni disperse e contrastare l’aggressione russa.

Condotto dall’Aeronautica Militare Svedese e in collaborazione con l’Agenzia di Ricerca per la Difesa del Paese, lo studio, denominato “Stella”, ruota attorno al “potenziale del Gripen di lanciare un piccolo satellite in orbita terrestre bassa (LEO)”, ha dichiarato il Col. Ella Carlsson, capo della Divisione Spazio dell’Aeronautica Militare Svedese.

Guardando al combattimento agile e alle “operazioni di dispersione, si tratta di capire come possiamo utilizzare questi punti di forza? Come possiamo utilizzarli per lo spazio? Forse si può usare un caccia Gripen”, ha detto.

Lo studio, che Carlsson ha rivelato la scorsa settimana in occasione di un evento del Fan Club dell’aeronautica svedese a Londra, è stato concepito dopo una conversazione con l’ex direttore generale dell’Agenzia spaziale ucraina, che ha fatto riferimento all’utilità delle capacità di lancio di satelliti reattivi, secondo Aviation Week.

Il concetto di un jet da combattimento che invia un satellite nello spazio non è del tutto nuovo. L’Italia ha esplorato un percorso simile a quello dello studio svedese Stella, studiando in precedenza cosa potrebbe richiedere un Eurofighter Typhoon per lanciare piccoli satelliti nello spazio.

Tuttavia, per svolgere questo compito si utilizzano più spesso aerei commerciali di grandi dimensioni, non jet da combattimento. Prima di fallire, Virgin Orbit ha inviato con successo 10 satelliti in LEO da una piattaforma di lancio Boeing 747.

Per quanto avventuroso possa sembrare lo studio svedese, non c’è alcuna garanzia che porti a una futura capacità operativa.

“Per quanto riguarda le specifiche dello studio Stella e il suo scopo, non pregiudicheremo la fattibilità né il risultato”, ha detto un portavoce di Saab in una dichiarazione.

Lo studio Stella è allineato alla prima strategia spaziale di difesa della Svezia, annunciata all’inizio di questo mese e fondata su quattro pilastri, che coprono ampiamente: la libertà d’azione, lo sviluppo di un portafoglio di capacità, l’impegno per operazioni responsabili e la realizzazione di una politica spaziale che possa contribuire alla “preparazione alle crisi”.

Avere la possibilità di lanciare anche solo un satellite leggero nello spazio in orbita LEO tramite un caccia può permettere di sostituire satelliti abbattuti o fuori servizio in un ambiente conflittuale. Oppure, potenzialmente, può permettere di lanciare un satellite destinato a metterne furoi uso un altro. Un

Oltre al modo in cui lo studio Stella fa progredire le capacità, nell’immediato, l’Aeronautica Militare svedese ha dato priorità all’acquisizione di un nuovo missile aria-terra a lungo raggio per la flotta Gripen C/D della Svezia.


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