Attualità
La Svezia chiude le indagini su Nord Stream senza verdetto : “Non ha giurisdizione”
La Svezia ha chiuso le indagini sulle esplosioni che hanno scosso i gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel 2022, affermando di non avere la giurisdizione per procedere.
Il 7 febbraio i procuratori hanno dichiarato che un’indagine preliminare ha fornito alle autorità “un buon quadro” dell’incidente e che non è emerso nulla che indichi il coinvolgimento della Svezia o di cittadini svedesi nell’attacco, avvenuto in acque internazionali. Insomma, sanno chi è il colpevole, ma, non essendo svedesi, non gliene frega niente.
I funzionari occidentali hanno inizialmente incolpato la Russia per le esplosioni, che hanno quasi distrutto gli oleodotti. Mosca ha incolpato l’Occidente, affermando di non avere alcun motivo per danneggiare un collegamento energetico fondamentale per portare le sue forniture verso ovest.
“L’indagine preliminare è stata sistematica e approfondita. Tra le altre cose, sono stati analizzati numerosi movimenti di navi per capire cosa è successo. Inoltre, è stata condotta un’indagine approfondita sulla scena del crimine e si sono svolti diversi interrogatori“, ha dichiarato l’autorità giudiziaria svedese in un comunicato.
“Alla luce della situazione attuale, possiamo affermare che la giurisdizione svedese è assente”, ha dichiarato il procuratore Mats Ljungqvist.
La cosa è divertentissima: la Svezia sa chi è il colpevole, ma, dopo aver detto che non è svedese, allora non gli interessa più nulla e chiude le indagini. Quanche mese fa si era parlato di un sabotaggio di un gruppo ucraino, mentre Biden aveva affermato nel 2022 che avrebbe pensato lui a chiudere Nord Stream.
Altre due indagini, una in Danimarca e una in Germania, sono ancora in corso.
Le esplosioni, avvenute il 26 settembre 2022 sul fondale marino del Baltico a est dell’isola danese di Bornholm, hanno causato perdite massicce e sono state viste come un pericoloso attacco alle infrastrutture energetiche europee a mezzo anno dall’invasione non provocata della Russia in Ucraina.
Le esplosioni vennero poi scoperte a causa del gas residuo che saliva in superficie.
La fonte delle esplosioni, che hanno aumentato le tensioni seguite all’inizio della guerra, è rimasta un grande mistero internazionale.
Nord Stream è di proprietà della russa Gazprom e rifornisce di gas milioni di europei.
I gasdotti sono stati costruiti dalla Russia per portare il suo gas direttamente in Europa attraverso la Germania, aggirando l’Ucraina, la Polonia e altre nazioni che avevano legami ostili con Mosca. Mentre il primo gasdotto era operativo, il secondo non aveva ancora ottenuto l’approvazione finale da parte delle autorità di regolamentazione tedesche.
Gli Stati Uniti hanno avvertito per anni che i gasdotti rappresentavano un rischio per la sicurezza della Germania e di altre nazioni europee, rendendole dipendenti dalle esportazioni energetiche russe.
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