L’unica statua equestre tedesca dell’ex cancelliere Angela Merkel è crollata sul proprio peso, ed è successo dopo neppure quattro anni dalla sua creazione.
L’opera d’arte, si fa per dire, si trovava davanti al Museo del Tempio nel quartiere Freudenberg di Etsdorf nel distretto di Amberg-Sulzbach. Come la Germania della Merkel era un esempio assoluto di efficienza. Si trattava di un’opera dello scultore Wilhelm Koch. che la riprendeva a cavallo, ma col suo classico tailleur e le mani nella famosa posa del “Diamante Merkel”.
Una scultura che non ha resistito alla realtà, esattamente come la sua Germania ed Europa
Era una statua estremamente green ed efficiente nella sua realizzazione. Nessuno spreco: era stata realizzata su una struttra di legno, reciclato utilizzando una miscela leggera di cemento, anch’èesso riciclato, stampato in 3D. Coa può esserci di più efficiente e di più “Politicamente corretto”? Nulla, in teoria, anche se lavorare il cemento riciclato ed estruderlo nn so quanto sia green.
Bello, ma inutile: il cemento si è rivelato semplicemente non resistente agli eventi atmosferici. Forse in un clima perfetto avrebbe potuto durare, ma non nella realtà del clima tedesco, fatto di alternanze fra pioggia e sole, con intemperie imprevedibili. La scorsa primavera aveva avuto già un primo cedimento, ora il crollo totale che l’ha distrutto. La realtà è stata più forte della statua della Merkel.
La sua statua è la metafora della sua Germani e della sua Europa: il suo Paese era diventato un leader dell’export e nell’industria per il combinarsi di una serie di situazioni eccezionali: energia a costi bassissimi dalla Russia e in cui il totale dominio di Berlino sulla UE permetteva di imporre le politiche più insensate, come l’austerità ai paesi mediterranei, eliminando la concorrenza di terzi. Ad eliminarsi come concorrenti gli italiani erano già stati bravissimi poi, aderendo all’euro.
Però non poteva durare: la Germania era una leader per un insieme di fattori positivi eccezionali che non potevano contunare: la congiuntura internazionale non poteva restare per sempre positiva. Se non fosse stata la Russia a cambiare, a causa della guerra in Ucraina, sarebbero stati gli USA, il loro mercato principale, che già con Trump aveva mandato dei segnali. La Cina avrebbe comunque terminato la non belligeranza con l’industria tedesca.
La Merkel poi ha peggiorato la situazione lasciando alla UE l’eredita di un ambientalismo dagli obiettivi irrealistici, il tutto nelle mani di una classe dirigente a Bruxelles, a guida germano-nordica completamente inadeguata.
La fine della Germania rischia di essere disastrosa come la statua equestre della Merkel. Le statue a cavallo meglio farle postume, quando il lascito storico è stabile e consolidato, Oppure lasciare fare agli imperatori romani: quella di Marco Aurelio esiste ancora ora, ma è a Roma, non nella Germani green..
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