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LA SOLUZIONE BANALE DI GRETA THUNBERG PER I POVERI: MORITE

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Il messaggio isterico di Greta Thumberg all’ONU, tra l’altro per niente originale, (guardate cosa accadde nel 1992) è figlio di una società ricca, talmente ricca da non aver nessun interesse neanche per le sacche di povertà al proprio interno. Perchè la richiesta di ridurre del 50% le emissioni di CO” nei prossimi 10 anni, a suon di tasse sul CO2 , avrà come effetto quello di tagliare dall’energia a dalla libertà di movimento le sacche più povere delle società avanzate.

Quale sarà però l’effetto sui paesi in via  di sviluppo o del terzo mondo? Abbiamo un insieme di paesi in via di sviluppo che sono riusciti ad assicurare un buon tenore di vita alla propria popolazione, con aspettative di vita lunghe ed un decente tenore di vita, proprio grazie alla disponibilità di energia a costo ragionevole garantita dai combustibili fossili. Vediamo come la crescita economica sia collegata direttamente alla crescita delle emissioni di CO2 in questi paesi. Inziamo con la Malesia

Proseguiamo con il vituperato Brasile

E quindi passiamo alla Turchia:

La crescita economica è stata strettamente legata all’emissione di CO2 per la creazione di energia. Ora sappiamo che per la Thunberg il concetto di crescita economica sia, di per se, malvagio e condannabile, ma questo ha delle ricadute che la lei non interessano, ma ai cittadini si , come ad esempio poter bere acqua non inquinata dal colera, poter lavorare i campi non solo con gli strumenti manuali, oppure godere di una tutela sanitaria di base per tutti.

Vediamo, ad esempio, la correlazione fra emissioni di CO2 in India e mortalità infantile:

La maledetta crescita economica significa anche che muoiono molti meno bambini. Chiaro che per la Thunberg questo non sia un bene, ma per i loro genitori?. Vediamo un grafico simile per la Cina:

Anche in Cina si vede una correlazione quasi diretta fra emissione di CO2 , quindi crescita economica, e mortalità infantile. Emissione ci CO2 significa servizi pediatrici, di pronto soccorso, miglior nutrimento, condizioni di vita e di lavoro più sicure.

Tra l’altro nelle sue denunce la nota Greta ha dimenticato di citare proprio la Cina, la maggior emettitrice di CO2 nel mondo, che non discuterà neppure di limitazioni alle sue emissioni (ed attenzione, non “Discuterà”, non è detto che poi prenda misure) sino al 2030. Non si è rivolta all’India, che ha un tasso di crescita di emissioni di CO2, ma all’Europa, in cui le emissioni sono in calo ed agli USA, dove, con encomiabile efficienza, la produzione di energia è aumentata fortemente con un’emissione minore di CO2 , grazie alle rinnovabili ed al passaggio dal carbone al meno inquinante gas naturale.

 

Alla fine qual’è la soluzione che da Greta ai paesi in via di sviluppo? Nessuno, semplicemente devono tornare all’estrema povertà. La soluzione per i popoli di questi paesi è semplice: devono morire. 

La soluzione? Più sviluppo, non meno sviluppo. Più ricerca, non meno ricerca. questa è la soluzione ai problemi ambientali, come rivela questo articolo scientifico. Però non diciamolo a Greta, se no ci fa il broncio.

 

 


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