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La società dietro Nord Stream 2 va in bancarotta?

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Secondo quanto riportato da Reuters gli azionisti la società svizzera che ha costruito il gasdotto Nord Stream 2,  dalla Russia alla Germania, stanno valutando  di dichiarare lo stato di insolvenza, quindi la  bancarotta.

Gli Stati Uniti hanno sanzionato il Nord Stream 2 AG la scorsa settimana, dopo che la Russia ha riconosciuto due regioni separatiste nell’Ucraina orientale,  prima ancora della sua invasione del paese. Nord Stream 2 AG, che è registrata in Svizzera e di proprietà del colosso statale russo del gas Gazprom, lo scorso anno ha completato il progetto da 11 miliardi di dollari che era stato progettato per raddoppiare la capacità di pompare gas dalla Russia alla Germania.

Secondo le fonti Nord Stream 2 AG ha collaborato con un consulente finanziario per liquidare alcune delle sue passività e potrebbe avviare formalmente una procedura di insolvenza presso un tribunale svizzero entro una settimana.  Gazprom ha rifiutato di commentare.

Il gasdotto di 1.230 km (767 miglia) non aveva ancora iniziato le operazioni commerciali perché era in attesa di certificazione in Germania, che la scorsa settimana ha sospeso questo processo a causa dell’escalation della crisi ucraina.

L’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha emesso un ordine esecutivo il 23 febbraio che autorizza “la liquidazione delle transazioni che coinvolgono Nord Stream 2 AG” o “qualsiasi entità in cui Nord Stream 2 AG possiede, direttamente o indirettamente, il 50 percento o maggiore interesse” entro il 2 marzo.

Gazprom ha pagato la metà del costo della costruzione del Nord Stream 2, con il resto del progetto di gasdotto da 11 miliardi di dollari finanziato dalla società britannica Shell (SHEL.L), dall’austriaca OMV (OMVV.VI), dalla francese Engie e dalla tedesca Uniper (UN01. DE) e Wintershall DEA (WINT.UL).

Un portavoce di Uniper ha affermato che la società al momento non dispone di tali informazioni quando gli è stato chiesto di una possibile dichiarazione di insolvenza da parte di Nord Stream 2 AG. La società ha licenziato i 140 lavoratori che erano ivi impiegati

Il ministro dell’Economia svizzero Guy Parmelin ha dichiarato lunedì in un’intervista al servizio radiofonico svizzero RTS che tutto il personale di Nord Stream, più di 140 dipendenti, che lavorava per l’azienda nella città svizzera di Zug è stato licenziato.

Queste decisioni da parte della società significano che il progetto è seppellito, e non sarà riesumato per lungo tempo. Altrimenti la società avrebbe tarato a campare in attesa di tempi migliori. Invece questo progetto non sembra avere nessun futuro, tranne cambiamenti radicali.


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