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Economia

La scarsa crescita licenzia perfino i robot

Il primo intoppo in cinque anni in quella che è stata una progressione costante dell’invasione dei robot nella forza lavoro della regione nordamericana

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Robot "licenziato"
Robot "licenziato"

L’anno scorso le aziende nordamericane hanno ordinato circa un terzo in meno di robot, poiché le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia e l’aumento dei tassi di interesse hanno reso più difficile giustificare l’acquisto di queste macchine avanzate, il primo intoppo in cinque anni in quella che è stata una progressione costante dell’invasione dei robot nella forza lavoro della regione.

“Quando l’economia non è buona, è più facile rimandare gli acquisti”, ha dichiarato Jeff Burnstein, presidente dell’Associazione per l’Industria del Lavoro a Reuters, Il che è curioso, perché secondo il presidente Biden e l’ufficio del Lavoro USA tutto dovrebbe essere perfetto.

Le aziende hanno acquistato 31.159 robot nel 2023, con un calo del 30% rispetto all’anno precedente, il più grande calo in termini percentuali dal 2006 e il più grande calo di sempre in termini di unità nette, secondo il gruppo, noto come A3. La flessione si è verificata nelle industrie legate al settore automobilistico, che lo scorso anno hanno rappresentato circa la metà del mercato, e in altri settori come quello alimentare e metallurgico.

Gli ordini nel quarto trimestre sono stati 7.683, con un calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ecco il realtivo grafico. 

Il rallentamento degli ordini di robot è avvenuto anche se alcune aziende hanno annunciato iniziative per sviluppare versioni più avanzate delle macchine. Il mese scorso la startup di robotica Figure ha dichiarato di aver stretto una partnership con la tedesca BMW per l’impiego di robot umanoidi nello stabilimento della casa automobilistica in South Carolina per svolgere alcuni compiti fisici. Anche il produttore di veicoli elettrici Tesla  ha in fase di sviluppo un robot umanoide.

Ma per molti produttori di robot, la vendita delle macchine esistenti è stata ostacolata dalle preoccupazioni per l’indebolimento dell’economia e per l’eccesso di scorte accumulate durante la pandemia COVID-19. Universal Robots, un produttore danese di robot piccoli e flessibili, ha recentemente dichiarato che il suo fatturato è sceso del 7% lo scorso anno, a 304 milioni di dollari.

Del resto gli interessi applicati dalla FED non sono ancora calati, sono sempre al massimo degli ultimi 20 anni

Proprio il fatto che l’occupazione si mantenga alta fa si che non si preveda un calo dei tassi almeno sino a giugno.  Nel frattempo la produzione industriale USA non appare particolarmente brillante, nonostante i buoni risultati di dicembre.

Quindi l’economia può sconfiggere perfino i robot. Del resto se non c’è consumo non c’è produzione e quindi i robot non servono, e comprimere eccessivamente le remunerazioni viene a comprimere ancora di più il mercato potenziale. La soluzione sarebbe rilanciare i consumi, ma è più facile costruire i robot che convincere gli austeri a far spendere un po’ di più.


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