Attualità
La Russia pattuglierà il Mar Nero tramite sottomarini, in risposta agli attacchi ucraini
Il Ministero della Difesa russo annuncia la ripresa dei pattugliamenti dei sottomarini nel Mar Nero e una missione di carattere storico per ritrovare un sommergibile affondato nel 1945
Dmytro Pletenchuk, portavoce delle Forze di Difesa del Sud e della Marina, ha annunciato alla televisione nazionale che la Russia ha iniziato a utilizzare i sottomarini per pattugliare il Mar Nero. La mossa è in risposta a una serie di attacchi ucraini contro le navi russe che hanno messo in difficoltà la flotta di Mosca.
Dall’inizio dell’invasione su larga scala da parte della Russia, l’Ucraina ha continuato a prendere di mira le navi russe. L’esercito ucraino ha riferito che circa il 30% della flotta russa del Mar Nero è stata distrutta a partire dal dicembre 2023. Questo ha provocato un cambiamento strategico nelle operazioni navali della Russia nella regione.
“Hanno già stabilito una prassi in cui questi sottomarini ruotano al mattino. Nella regione di Azov-Mar Nero, hanno quattro sottomarini, tre dei quali sono vettori di missili da crociera. Due sottomarini vanno periodicamente in mare”, ha dichiarato Dmytro Pletenchuk, portavoce delle Forze di Difesa del Sud e della Marina.
Pletenchuk ha anche ricordato che le forze russe considerano il Mare di Azov un’area più sicura e stanno cercando di organizzare un processo di addestramento per le loro navi. Per salvaguardarsi dagli attacchi dei droni ucraini, la Russia sta costruendo strutture simili a chiatte per proteggere porti e infrastrutture.
Secondo Pletenchuk, il Mare di Azov attualmente ospita tre navi da sbarco russe e tre piccole navi missilistiche del progetto Buyan-M. Queste navi sono più sicure nel mare semi chiuso perché basso e frequentato da molte navi civili in mezzo alle quali possono ben mimetizzarsi.
Le forze armate ucraine hanno danneggiato in modo significativo la Marina russa. Oryx, un sito web open-source olandese noto per i suoi conteggi verificati delle perdite di equipaggiamento militare, ha riferito che la Russia ha perso 25 navi da guerra e un sottomarino nel conflitto in corso.
Tra le perdite degne di nota c’è il Rostov-on-Don, uno dei quattro sottomarini russi con capacità missilistica, che le forze ucraine avrebbero paralizzato a Sebastopoli nel settembre 2023. In un recente attacco del 30 maggio, i droni navali ucraini Magura V5 hanno colpito quattro motovedette russe KS-701 Tunets (Tuna) in Crimea.
L’intelligence militare ucraina ha riferito che due di queste imbarcazioni sono state distrutte, mentre le altre due sono state danneggiate. Queste battute d’arresto hanno avuto un impatto significativo sul dominio navale della Russia nel Mar Nero.
Gli esperti occidentali notano che la Russia è passata dall’essere l’indiscutibile potenza marittima della regione ad essere limitata alla parte orientale del Mar Nero, lottando per mantenere il controllo dell’area.
Alla ricerca del sottomarino scomparso
Nel frattempo, in una missione di carattere storico, la Russia ha ripreso la ricerca al sottomarino L-19, scomparso durante la breve guerra sovietico-giapponese nel 1945. Secondo il Ministero della Difesa russo, una spedizione congiunta di scienziati sta esplorando le acque dello Stretto di La Pérouse, vicino alla Regione di Sakhalin, dove l’equipaggio ha avuto l’ultimo contatto.
La spedizione – una collaborazione tra la Società Geografica Russa e la People of the Sea Foundation – è supportata dalla Fertoing Marine Engineering Company e dal servizio idrografico della Flotta del Pacifico della Marina russa. La sua missione è quella di individuare il sottomarino sovietico L-19.
Gli sforzi di ricerca si concentrano sul lato occidentale dello stretto, dove l’equipaggio dell’L-19 ha comunicato per l’ultima volta. Il team sta utilizzando la barca idrografica Alexei Anashkin, che è dotata di un’attrezzatura idroacustica specializzata, progettata per rilevare e identificare gli oggetti sommersi.
Negli anni si sono succedute numerose spedizioni per trovare i resti del sottomarino. Nel 2023, il team di Fertoing ha condotto anche delle ricerche nello Stretto di La Pérouse, che includevano l’esame del sottomarino americano Wahoo, affondato dagli attacchi aerei giapponesi nel 1943. Il team ha eseguito la fotogrammetria e ha creato un modello tridimensionale dell’imbarcazione affondata.
Il sottomarino L-19, che si unì alla Flotta del Pacifico nel 1939, intraprese la sua prima e unica missione di combattimento nel 1945, sotto il comando del Capitano di 3° rango Anatoly Kononenko.
Il 22 agosto, il sottomarino si posizionò nella Baia di Aniva, al largo della costa meridionale dell’Isola di Sakhalin. L’equipaggio riferì di aver affondato un’imbarcazione nemica e di averne danneggiata un’altra durante l’attraversamento dello Stretto di La Pérouse verso la zona di Otomari (Korsakov). Le comunicazioni con il sottomarino cessarono il 24 agosto.
L’equipaggio del sottomarino era composto da 62 membri. La causa esatta e la posizione della loro perdita rimangono sconosciute. Una teoria suggerisce che il sottomarino sia stato distrutto dalle mine giapponesi mentre attraversava lo stretto. Un’altra ipotesi è che l’L-19 sia stato attaccato da un sottomarino non identificato o si sia scontrato con una nave giapponese nella nebbia.
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