Attualità
La Russia libera l’export del carburante diesel di bassa qualità
La Russia ha apportato alcune modifiche al divieto di esportazione di carburante, inclusa la revoca delle restrizioni sul carburante utilizzato come bunkeraggio per alcune navi e sul diesel ad alto contenuto di zolfo, come ha mostrato un documento governativo presentato pochi giorni dopo l’emissione del decreto, secondo quanto riportato da Reuters.
La Russia ha anche revocato le restrizioni sull’esportazione di carburante già accettato per l’esportazione dalle Ferrovie russe e da Transneft prima che il divieto iniziale fosse annunciato la scorsa settimana e che quindi sarebbe già compreso in contratti internazionali di consegna.
Il divieto russo a tempo indeterminato su tutti i tipi di benzina e diesel di alta qualità rimane in vigore, secondo il documento datato 23 settembre. Gli analisti si aspettano che sia di breve durata e venga completamente revocato una volta terminato il periodo di manutazione il prossimo mese, tranne che non vi sianoo altre motivazioni politiche.
La continuazione dell’export di gasolio di bassa qualità e alto tenore di zolfo permetterà alle raffineri del Medio oriente di continuare a loavorare a pieno ritmo per ri-raffinare questo carburante e trasformarlo in un prodotto a basso tenore di zolfo che potrà essere comodamente eportato in tutto il mondo. L’Arabia Saudita aveva del resto aumentato notevolmente il proprio import di gasolio russo la rielaborare e mescolare al proprio carburante. Un modo per aggirare facilmente le sanzionni alla Russia, guadagnandoci.
La Russia ha annunciato giovedì di aver vietato temporaneamente, con effetto immediato, le esportazioni di benzina e diesel verso tutti i paesi al di fuori della cerchia dei quattro stati ex sovietici, al fine di stabilizzare il mercato interno.
I prezzi all’ingrosso del diesel e della benzina sono diminuiti drasticamente la scorsa settimana in Russia. Lunedì hanno rallentato il declino, fino quasi a fermarsi, ma per ora la misura sembra aver avuto effetto.
La Russia negli ultimi mesi ha sofferto la carenza di benzina e diesel. I prezzi all’ingrosso del carburante sono aumentati, anche se i prezzi al dettaglio sono limitati per cercare di frenarli in linea con l’inflazione ufficiale.
La crisi è stata particolarmente dolorosa in alcune parti del granaio meridionale della Russia, dove il carburante è fondamentale per raccogliere il raccolto. Una grave crisi potrebbe mettere in difficoltà il Cremlino in vista delle elezioni presidenziali di marzo.
Secondo i commercianti e i dati LSEG, la Russia aveva già tagliato le sue esportazioni marittime di diesel e gasolio di quasi il 30% a circa 1,7 milioni di tonnellate nei primi 20 giorni di settembre rispetto allo stesso periodo di agosto.
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