Seguici su

Energia

La Russia interromperà le forniture di uranio agli USA?

Pubblicato

il

Ora l’azienda statale russa di uranio Tenex sta informando i clienti americani che “il Cremlino potrebbe bloccare preventivamente le esportazioni” verso gli Stati Uniti se Washington approva una certa legislazione che vieterebbe le importazioni a partire dal 2028, come ha riportato venerdì Bloomberg.

La filiale statunitense di Tenex ha già allertato aziende come Constellation Energy, Duke Energy e Dominion Energy in merito a questo potenziale scenario, si legge nel rapporto, anche se la Russia non ha ancora preso una decisione definitiva. Le singole aziende non hanno risposto ai commenti di Bloomberg, mentre Rosatom, la società madre di Tenex, ha smentito le affermazioni su eventuali avvertimenti ai clienti statunitensi.

Rosatom ha commentato: “Tenex respinge completamente come inaccurate le informazioni riguardanti i presunti ‘avvertimenti’ di un potenziale divieto ‘preventivo’ sulle forniture di uranio arricchito agli Stati Uniti”.

“Né la stessa Tenex né alcuna delle sue controllate hanno emesso notifiche di questo tipo ai loro clienti stranieri”, hanno aggiunto.

Il divieto di esportazione dell’uranio russo potrebbe perturbare i mercati e aumentare i prezzi del carburante nucleare, colpendo le piccole imprese energetiche, si legge nel rapporto.

Come promemoria, il Senato degli Stati Uniti ha bloccato l’approvazione rapida di una legge della Camera che vietava le importazioni di uranio russo, anche se rimane popolare e potrebbe riemergere.

Se la legge passasse, consentirebbe le importazioni fino al 2028 tramite deroghe, dando alle aziende elettriche il tempo di trovare altre fonti.
La Russia, che lo scorso anno ha fornito quasi un quarto dell’uranio arricchito americano, è un fornitore chiave per gli USA. Nel 2022 il 95% dell’uranio utilizzato negli USA era d’importazione, in quanto i costi interni USA sono troppo elevati.

Jonathan Hinze di UxC LLC ha dichiarato a Bloomberg che, senza queste deroghe, i prezzi potrebbero balzare da 152 a 180 dollari per unità di lavoro separativa. Le SWU misurano il volume e l’arricchimento dell’uranio”.

E ha aggiunto: “Ma se c’è un divieto immediato, la situazione potrebbe essere ancora più estrema. Le scorte disponibili sono molto limitate”.

Ricordiamo che alla fine di ottobre abbiamo notato che gli hedge fund si stavano caricando sui titoli dell’uranio, molti dei quali hanno registrato rendimenti a due cifre superiori a quelli dello S&P per il 2023, dopo che l’uranio era rimasto indietro negli anni precedenti.

Comunque resta la necessità, per gli USA, di costruire un proprio sistema di miniere e impianti di raffinazione adeguati, nonché poi sistemi di arricchimendo dell’uranio, se veramente non vogliono essere più dipendenti dalle forniture di Russia e Cina.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento