La Russia incrementa l’export di gasolio in Arabia…. Che poi finisce in Europa

La Russia sta accelerando le esportazioni di gasolio verso l’Arabia Saudita sia con spedizioni dirette che con trasferimenti da nave a nave, ha riferito venerdì la Reuters, citando fonti commerciali e dati di spedizione di Refinitiv.

Utilizzando i carichi STS (ship to ship, traferimenti in alto mare), la Russia sta accorciando le rotte delle petroliere dirette in Africa e in Asia, dopo che a Mosca è stato vietato di esportare combustibili verso l’UE.
Due carichi di gasolio caricati nel porto russo di Primorsk sul Mar Baltico sono stati trasferiti su un’altra nave cisterna diretta al porto saudita di Ras Tanura, secondo i dati di Refinitiv citati da Reuters. I dati mostrano anche che un altro carico caricato dal porto di Tuapse, sul Mar Nero, è stato caricato da nave a nave su un’altra petroliera che aveva già scaricato il carburante nel porto di Jizan, in Arabia Saudita. Entrambi i carichi STS sono avvenuti vicino al porto greco di Kalamata, secondo i dati di Refinitiv.

Il boom il boom di export di gasolio rosso verso il Medio Oriente è iniziato il 5 febbraio, dopo l’imposizione del divieto di importazione diretta di derivati del petrolio dalla Russia verso la UE .

Secondo i commercianti che hanno parlato con Reuters, i sauditi potrebbero esportare parte del diesel russo in altri Paesi dopo una certa raffinazione.

Prima del divieto dell’UE sui prodotti petroliferi russi, la Russia ha iniziato a dirottare i suoi carichi di prodotti petroliferi verso il Nord Africa e l’Asia, mentre l’Europa aumenta le importazioni di diesel dal Medio Oriente e dall’Asia per compensare la perdita di barili russi, di cui importava circa 600.000 barili al giorno (bpd) prima dell’entrata in vigore dell’embargo del 5 febbraio.

Secondo JP Morgan, le esportazioni russe di carburante potrebbero diminuire di 300.000 bpd a seguito dell’embargo dell’UE, ma la banca ha aggiunto che la Russia potrebbe mantenere la sua produzione di greggio ai livelli prebellici. Ma sarebbe più difficile per la Russia tornare ai livelli di produzione di greggio precedenti alla pandemia, ha aggiunto JP Morgan.