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Economia

La Russia cerca di trasferire a Dubai la proprietà di alcune metaniere delle “Flotta Ombra”

La Russia trasferisce la proprietà di tre navi metaniere a una NewCo costituita a Dubai, evidentemente nel tentativo di sottrarle alle sanzioni e di farle operare. Che faranno adesso i paesi occidentali? Continueranno a sanzionarle ? O le sanzioni saranno aggirate=

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Sembra che la Russia stia cercando di eludere le sanzioni occidentali sulla sua flotta di metaniere trasferendo la proprietà delle navi a una società di nuova creazione con sede in una zona di libero scambio a Dubai, secondo quanto riportato venerdì da Bloomberg.

Tre metaniere, precedentemente gestite dalle compagnie russe Gazprom e Sovcomflot, hanno ora un nuovo proprietario, una società con sede a Dubai. Le navi Velikiy Novgorod, Pskov e La Perouse hanno visto gli aspetti della loro gestione trasferiti a Matias Ship Management, la società di nuova costituzione a Dubai, a settembre, ha riferito Bloomberg, citando il database marittimo globale Equasis.

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La sede legale della Matias Ship Management è presso il Meydan Hotel di Dubai, una zona di libero scambio, dove hanno sede altre società sospettate di aver aiutato la Russia ad accumulare la sua flotta ombra di petroliere e GNL, secondo Bloomberg.

Le tre navi metaniere hanno servito il più piccolo impianto di esportazione di GNL di Portovaya, sul Mar Baltico. Il GNL di Portovaya non è soggetto a sanzioni occidentali o a restrizioni sulle esportazioni.

Due delle navi cisterna, Velikiy Novgorod e La Perouse, sono soggette a sanzioni del Regno Unito. La Velikiy Novgorod è stata colpita da sanzioni proprio ieri, mentre il Regno Unito ha imposto il più grande ciclo di sanzioni fino ad oggi contro la flotta ombra russa, designando altre 18 petroliere e quattro metaniere, nel tentativo di ridurre le entrate critiche per Vladimir Putin.

La Russia ha iniziato a creare una flotta ombra di petroliere per spedire il suo GNL con trasferimenti di proprietà di navi simili alle mosse che Mosca ha iniziato dopo l’invasione dell’Ucraina per creare una flotta ombra per esportare petrolio e prodotti di fronte alle sanzioni occidentali.

Alcune petroliere hanno lasciato recentemente il terminale Arctic LNG 2, nel nord della Russia, sottoposto a sanzioni, a testimonianza dei continui sforzi di Mosca per aggirare le restrizioni occidentali.

Ad agosto, il Dipartimento di Stato americano ha intensificato gli sforzi per far deragliare le esportazioni russe di GNL Artico 2, prendendo di mira le società coinvolte nello sviluppo del progetto e le navi che hanno caricato GNL dall’impianto.

Questi trasferimenti possono riuscire a far sfuggire il gas russo alle sanzioni, anche perché risulterà un problema sanzionare una società con sede a Dubai che trasporta gas naturale russo non sanzionate. USA e UK dovranno inventarsi qualche scusa. 


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