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La regolamentazione degli asset digitali nell’UE

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Mentre l’intero settore industriale sottoscrive pienamente gli obiettivi e i principi generali dell’AML (dell’anagrafe dei clienti), alcuni requisiti normativi sembrano ignorare i vantaggi intrinseci, in termini di trasparenza e di tracciabilità, delle transazioni blockchain. Queste, infatti, rappresentano una soluzione spesso migliore agli obiettivi AML.

Le regole possono anche sembrare, a volte, piuttosto invadenti nei confronti della privacy degli utenti. Questa intrusione nella privacy ha anche un impatto potenzialmente negativo sui requisiti di rendicontazione fiscale, la proposta DAC8. Un’altra iniziativa potenzialmente onerosa per il settore, proposta e attualmente discussa, è il Framework for Financial Data Access (FIDA), che obbliga i fornitori di servizi di criptovalute ad aprire l’accesso ai dati dei consumatori, qualora l’utente lo desideri. In ultima analisi, ma non per questo meno importante, la Commissione Europea preparerà entro la fine del prossimo anno anche un rapporto sull’organizzazione della finanza decentralizzata (DeFi) e sugli NFT, cercando potenzialmente un’ulteriore regolamentazione del settore e dei suoi prodotti.

Tutta questa normativa è davvero molto da digerire per un’industria giovane, con molti dei suoi attori, soprattutto quelli europei, ancora nelle prime fasi del loro sviluppo imprenditoriale. Sebbene l’intenzione di molte delle singole iniziative legislative sia sana ed equa, essendo realizzate con l’obiettivo di migliorare l’accesso e la fiducia dei consumatori nel sistema, i legislatori potrebbero non riuscire a vedere che la combinazione di tutti questi fattori sta imponendo un grosso onere su un’industria in via di sviluppo e, questo, potrebbe soffocare sul nascere molte imprese, soprattutto quelle europee che, come detto, sono tra le più giovani nel settore.

Riteniamo fondamentale che la prossima Commissione Europea e il Parlamento Europeo nel 2024 attendano l’effettiva attuazione delle misure normative già approvate, prima di proporre eventuali requisiti aggiuntivi. L’obiettivo di qualsiasi potenziale iniziativa legislativa dovrebbe piuttosto essere quello di garantire una buona attuazione del quadro normativo esistente da parte delle autorità nazionali di vigilanza, analizzandone inoltre l’impatto sul settore e potenzialmente anche considerando un ammorbidimentomirato delle regole del quadro esistente, come quelle relative alle cosiddette monete stabili.

Inoltre, i decisori politici dovrebbero considerare l’impatto positivo che la blockchain e le crypto possono avere sull’economia europea nel suo complesso; oltre a quello che possono avere nell’affrontare molti degli obiettivi politici dell’UE, come la lotta al cambiamento climatico ed alla garanzia della sostenibilità.

In questo modo è possibile realizzare un miglior approccio, più olistico, che rafforzi da un lato la tutela dei consumatori; preservando e promuovendo, allo stesso tempo, l’innovazione e lo sviluppo.

Chi Siamo

Digital Currencies Governance Group (DCGG) è un’associazione di aziende di asset virtuali che opera in tutto il mondo, con particolare attenzione ad Europa, Regno Unito e Dubai. DCGG si impegna attivamente con i decisori politici per promuovere norme che consentano la continua crescita del settore salvaguardando, al contempo, sia i consumatori che le imprese.

L’associazione è stata fondata nel 2020 ed è iscritta al Registro per la Trasparenza dell’UE. Il team di DCGG è composto da esperti di politica e di economia ed è presieduto da Francesca Salierno, direttore esecutivo, che ha 13 anni di esperienza in legislazione europea e nelle pubbliche relazioni. Francesca Salierno vanta un Master in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli ed unformazione esecutiva presso l’Università di Harvard, l’Università di Oxford e la business school INSEAD.

Ha guidato con successo la crescita e le attività di DCGG grazie ai suoi 9 anni di esperienza al Parlamento Europeo, dove ha rapidamente ricoperto il ruolo di consulente politico senior. Tra gli attuali iscritti dell’associazione sono presenti Tether, attualmente la più grande
emittente di stablecoin a livello mondiale – e Ledger, un fornitore leader di servizi tecnologici per l’autocustodia. DCGG ha una solida esperienza in relazioni istituzionali ed una posizione importante nelle discussioni politichenel settore degli asset virtuali.

L’Italia rappresenta un paese chiave ed una priorità per l’attività di DCGG. Il mercato italiano delle criptovalute ha registrato una crescita continua negli ultimi anni e si prevede che raggiungerà i 393,60 milioni di euro entro la fine del 2023, con circa 2,9 milioni di persone che attualmente detengono e effettuano transazioni con cripto-asset.

Con l’arrivo imminente di una nuova legislazione Europea sui cripto-asset, come, ad esempio, i regolamenti MiCA e AML, i cittadini e le imprese Italiane dovranno conformarsi ai nuovi requisiti affinché il mercato continui a crescere e a stimolare l’attività economica nel Paese. La forte rete di DCGG tra le istituzioni dell’UE e del resto del mondo sarà cruciale nel processo decisionale e politico e ci consentirà di difendere gli interessi e le richieste politiche delle aziende di cripto-asset che forniscono servizi in Italia e agli utenti italiani per garantire che la prossima legislazione incoraggi l’innovazione e la crescita economica.

avv. dott. Francesca Salierno Direttore e Fondatrice associazione di categoria Digital Currencies Governance Group


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