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La Purdue Pharma, quella dell’Oxycontin, va per la seconda volta in bancarotta
La Purdue Pharma chiede la bancarotta per la seconda volta. Tutto nasce dall’enorme scandalo dell’Oxycontin, che causò centinaia di migliaia di morti

Il produttore di farmaci Purdue Pharma,famosa per la produzione e la distribuzione su larga scala dell’OxyContin, ha presentato martedì un nuovo piano di bancarotta, segnando un passo importante verso la finalizzazione di un accordo per il rimborso dei danni da oppiodi per 7,4 miliardi di dollari.
L’azienda produttrice del potente oppioide semisintetico ossicodone, commercializzato anche come OxyContin e con altri nomi, ha depositato presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto meridionale di New York un piano di riorganizzazione del Capitolo 11 e la relativa dichiarazione informativa.
Secondo un comunicato che annuncia la proposta, dopo lo scioglimento della Purdue verrebbe creata una nuova società di pubblica utilità “dedicata al 100% al miglioramento della vita degli americani”, i cui beni verrebbero trasferiti alla nuova società.
La famiglia Sackler, che in precedenza possedeva Purdue Pharma, “non avrà alcun interesse o ruolo nella nuova società”, secondo la dichiarazione, che sottolinea come i membri della famiglia non siano più coinvolti in Purdue dalla fine del 2018.
La nuova società avrà come missione principale quella di ridurre la crisi degli oppioidi e migliorare la salute pubblica, anche attraverso lo sviluppo e la distribuzione di farmaci salvavita per il disturbo da uso di oppioidi e per il soccorso in caso di overdose, senza scopo di lucro, si legge nel comunicato. Paradossalmente la sopravvivenza della ocietà verrà a dipendere dai disastri fatti dalla stessa con la vecchia gestione.
La società sarebbe inoltre gestita da un consiglio di amministrazione nominato dai governi statali, ha aggiunto il comunicato.
Nell’ipotesi di una piena partecipazione dei creditori, il piano prevede che i Sackler paghino circa 6,5 miliardi di dollari a rate nei prossimi 15 anni – fatte salve alcune riserve – a Stati, governi locali e individui danneggiati dalla crisi.
I Sackler pagheranno 1,5 miliardi di dollari il giorno in cui il piano di riorganizzazione diventerà effettivo e Purdue contribuirà con il 100% delle sue attività, “con una previsione di 900 milioni di dollari in contanti disponibili per la distribuzione il giorno dell’emergere”, secondo la dichiarazione.
Purdue ha dichiarato di aspettarsi un ampio sostegno da parte dei creditori per l’accordo.
Secondo la dichiarazione, l’ultimo piano “è l’unico accordo sugli oppioidi ad oggi che risarcisce in modo significativo le singole vittime” e, nell’ipotesi di una piena partecipazione, “le singole vittime riceveranno più di 850 milioni di dollari, fatte salve alcune riserve”.
Secondo la dichiarazione, l’udienza per l’approvazione della dichiarazione di divulgazione dovrebbe svolgersi a maggio.
L’incredibile, enorme, scandalo Oxycontin, che ha ucciso migliaia di americani
Cerchiamo di ricordarvi di cosa stiamo parlando. Lo scandalo della Purdue Pharma e del suo farmaco antidolorifico oppioide, l’Oxycontin, rappresenta una delle più gravi crisi sanitarie pubbliche nella storia recente degli Stati Uniti.
Lanciato nel 1996, l’Oxycontin fu promosso aggressivamente come un antidolorifico a lunga durata con un basso rischio di dipendenza grazie alla sua formulazione brevettata “a rilascio controllato”. Questa affermazione si rivelò tragicamente falsa.
La Purdue Pharma, di proprietà della famiglia Sackler, intraprese una campagna di marketing massiccia e ingannevole, rivolgendosi a medici e operatori sanitari con messaggi che minimizzavano il potenziale di abuso e dipendenza del farmaco. I rappresentanti di vendita venivano incentivati a incoraggiare prescrizioni sempre maggiori, spesso per dolori lievi o cronici che non richiedevano un oppioide così potente. Inoltre si introdussero dosaggi sempre più potenti, pericolosi, e che quindi creavano assuefazione, sino alla pillola da 80 mg
Nonostante le crescenti evidenze di abuso e dipendenza, la Purdue Pharma continuò a negare o minimizzare i rischi, contribuendo in modo significativo alla diffusione della crisi degli oppioidi.
La formulazione “a rilascio controllato” dell’Oxycontin poteva facilmente essere manipolata per un rilascio immediato di una dose elevata, rendendolo altamente attraente per chi cercava uno “sballo” simile all’eroina.
Le conseguenze furono devastanti. Milioni di persone svilupparono una dipendenza dall’Oxycontin, e molte di queste passarono ad altri oppioidi più potenti e illeciti, come l’eroina e il fentanyl, quando le prescrizioni divennero più difficili da ottenere o quando la tolleranza al farmaco aumentò. Le comunità furono devastate dall’aumento dei tassi di criminalità, dalla disgregazione familiare e, soprattutto, da un numero impressionante di overdose fatali.
Valutare il numero esatto di persone danneggiate o morte per overdose a causa dell’Oxycontin è complesso, ma le cifre sono allarmanti. Dal 1999 al 2021, si stima che negli Stati Uniti siano morte circa 645.000 persone a causa di overdose da oppioidi una media città morta.
Nel solo 2021, gli oppioidi sono stati coinvolti in 80.411 decessi per overdose, un numero dieci volte superiore a quello del 1999. Sebbene l’Oxycontin non sia l’unico oppioide responsabile di questa crisi, il suo ruolo iniziale e la sua diffusione hanno contribuito in modo significativo all’escalation del problema.
Diverse fonti riportano cifre specifiche relative all’Oxycontin nei primi anni della crisi. Ad esempio, il Dipartimento di Giustizia riporta diverse morti specificamente collegate all’abuso di Oxycontin in stati come Kentucky, Ohio, Virginia e West Virginia già nel 2000.
La Purdue Pharma ha affrontato migliaia di cause legali per il suo ruolo nella crisi degli oppioidi. Nel 2007, alcuni dirigenti della Purdue Pharma si sono dichiarati colpevoli di accuse federali di errata commercializzazione. La società ha anche affrontato ulteriori azioni legali negli anni successivi.
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