Attualità
LA PATETICA COMMEMORAZIONE DELLA BATTAGLIA DI VERDUN (di Caterina Betti)
Dall’accoppiata Merkel-Hollande non potevamo assolutamente aspettarci altro che questo: una patetica strumentalizzazione di una commemorazione, quella dei cento anni dalla battaglia di Verdun che aveva visto lo scontro estenuante, durato mesi, dei due schieramenti francese e tedesco. Dovremmo forse soffermarci anche sulla messa in scena da parte di 4mila studenti della battaglia, che a giudicare dalle immagini sembrava più un’adunata di piccoli balilla, o un flash mob in pieno stile centri sociali d’avanguardia, dipende dai punti di vista.
Ma la cosa che ci interessa notare non è tanto la sacrosanta volontà di ricordare le numerose vittime di quel sanguinoso conflitto, quanto il constatare e smascherare ancora una volta quella che ormai è diventata una vera e propria abitudine funzionale ad uno scopo. Ovvero quella di prendere un episodio storico, lontano o meno nel tempo, meglio ancora se tragico, decontestualizzarlo completamente e piegarlo ad un solo concetto: “ci vuole più Europa”.
Ebbene sì. L’hanno detto. Anche stavolta.
Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
Terroristi? Più Europa. Dirottamento aereo? Più Europa. Omicidio commesso in una qualsivoglia epoca storica? Più Europa. Un incidente di auto? Più Europa. Un bambino cade dalla bicicletta e si sbuccia il ginocchio? Indovinate un po’… più Europa.
«Bisogna tenere a mente la lezione che l’Europa ha tratto dalle catastrofi del XXesimo secolo, l’abilità e la volontà di riconoscere quanto sia necessario evitare di chiudersi in se stessi, ma essere aperti gli uni agli altri», queste le parole di un’impeccabile Merkel. Secondo questo ragionamento dunque lasciare che i singoli paesi siano artefici del proprio destino, padroni di usare le proprie risorse nel rispetto del loro insieme di norme più importanti, la Costituzione, e controllare e coordinare i mercati al fine di evitare che il potere economico travolga i cittadini dunque è male e conduce alle guerre. Creare un super stato basato su nient’altro che la competitività e la concorrenza con un potere accentrato nelle mani di pochi potenti che tengono le redini dei mercati invece? Questo eviterebbe le guerre. Lo dice la Merkel. Ma stiamo scherzando? Siamo all’inverosimile, sottosopra.
Basta guardare indietro nella storia, anche solo di pochi decenni per capire che il liberismo, il lassismo nei confronti dei mercati, è pura follia.
La nostra Costituzione, quella del ‘48, scritta con il sangue dei morti delle guerre scatenate dal liberismo è fatta apposta per riportarci sulla strada giusta, nei momenti di delirio e follia di cui la storia è costellata. Come questo che stiamo vivendo. Basta iniziare a studiare un po’ di più, a partire dalla storia, che anche se non si ripete mai nello stesso modo, presenta dei connotati costanti che possono aiutarci a decodificare il momento storico che si vive e rileggere la Costituzione nella quale è scritta chiaramente la strada da percorrere non solo per non incappare più nelle guerre ma anche per migliorare nettamente i rapporti tra gli Stati.
Cara Merkel, noi ai Trattati, presagio di conflitti e attuazione di povertà, preferiamo la Costituzione, nata perché questi mai più possano ripetersi.
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