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La nuova sfida tra Zara e la sostenibilità ambientale

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Zara è una compagnia internazionale che progetta, produce, distribuisce e rivende articoli di vestiario e accessori. Si è affermata anche in Italia, con 340 negozi fisici presenti su tutto il territorio nazionale.

La compagnia è famosa, conosciuta su scala mondiale per i suoi abiti a basso prezzo ma comunque alla moda. 

Come ha fatto Zara ad offrire così tanto vestiario in poco tempo? La strategia è semplice: si fonda sulla fast fashion.

La fast fashion (ossia la “moda veloce”) consiste nella capacità di una compagnia di produrre nuove collezioni di abiti in pochissimo tempo. La produzione riguarda tutti i rami della filiera: dall’ideazione al design, alla produzione in serie fino agli scaffali dei negozi fisici.

Zara è stata un colosso di questa strategia, tanto che riusciva a portare nuove collezioni nel giro di neanche 6 settimane. Come? Osservando le passerelle dell’alta moda, Zara prendeva spunto per nuovi capi d’abbigliamento, e i suoi 300 designer avrebbero messo in moto la catena produttiva, sfornando oltre 12.000 modelli all’anno.

 

Ma la fast fashion ha ottenuto risonanza internazionale per un altro motivo più oscuro: la sostenibilità ambientale.

Ebbene, questo stile di produzione di abiti non è per nulla sostenibile. Per fare tutto più velocemente, infatti, compagnie come Zara (ma anche Pull&Bear, Bershka, Stradivarius e altre) hanno preso delle scorciatoie non sostenibili a livello ambientale.

Tuttavia, la rivoluzione: Zara ha annunciato, insieme ad altri marchi Inditex, che la sua produzione (insieme a quella degli altri marchi) sarà più sostenibile, pur mantenendo i criteri della fast fashion!

Vediamo meglio queste interessanti novità.

  • Le novità per Zara e i marchi Inditex

Il progetto è ambizioso e mira a ridurre l’impatto inquinante di tutto il settore tessile.

Questo programma comincia con la sostituzione di tutti i materiali tessili attualmente utilizzati: il lino, il poliestere e il cotone utilizzati saranno interamente di origine biologica e riciclati entro il 2025. 

Inoltre, i marchi Inditex si impegneranno ad investire in tecnologie che favoriscano questa transizione ambientale, collaborando anche con l’istituto MIT del Massachusetts, sempre allo scopo di favorire il riciclo di materiali già impiegati. Si impegnano, inoltre, a ritirare i capi usati in giro per il mondo e a riutilizzarli.

Infine, Zara eliminerà la plastica monouso entro il 2023 e utilizzerà almeno l’80% di energia rinnovabile per i suoi magazzini e negozi.

Gli obiettivi sono ambiziosi, è vero, ma sembra che Zara si stia già impegnando e abbia già raggiunto qualche risultato. Se prosegue su questa direzione, potrebbe realmente ridurre l’impatto ambientale in maniera considerevole, al contempo proseguendo nella sua fast fashion.

  • Per quanto sarà sostenibile?

Per qualche anno sicuramente. Dopodiché, forse sarà necessario ridurre la velocità della moda e non renderla così “fast”. 

E per le offerte? I problemi non sono così grandi: le persone potranno continuare a comprare vestiti a prezzi ottimi, ad esempio sfruttando le iniziative come il Zara Black Friday. Sconti e moda sostenibile possono ancora andare a braccetto.

Tuttavia, bisogna pur sempre essere consapevoli. Anche le nostre abitudini di consumo e di acquisto possono influenzare lo sviluppo della storia. Le aziende non producono così tanto se noi non compriamo eccessivamente e oltre i nostri bisogni.

Il futuro ci riserverà comunque dei cambiamenti. Il pianeta Terra ci ha già chiesto di smetterla con certe pratiche non sostenibili, e noi dobbiamo fare la nostra parte. Così facendo, aiuteremmo Zara e le compagnie dei marchi Inditex ad essere veramente più sostenibili. 

Inoltre, è certo che pure la moda si evolverà in favore di un modello più sostenibile. La questione è solo di natura temporale: quanto ci vorrà prima che sarà necessario cambiare?

  • Conclusioni

Se per Zara e gli altri marchi Inditex è relativamente semplice modificare il loro impatto produttivo, è bene tenere a mente che certe cose richiedono anzitutto tempo e, soprattutto, anche un impegno da parte nostra.

Prendere gli abiti in sconto, facendo scorta per tutto l’anno, potrebbe essere una buona strategia. Comprare senza esagerare potrebbe essere ancora migliore. Se vivi in una famiglia da 3 persone, compra vestiti sufficienti per 3 persone. 

La responsabilità è anche nostra! Ricordiamolo sempre. Se tutti acquistassero con criterio, aspettando le offerte e comprando non più del necessario, potremmo tutti fare la nostra parte nel migliorare la sostenibilità ambientale.

Per lasciare un mondo migliore ai nostri figli e ai nostri nipoti, dobbiamo tutti fare la nostra parte. 

 

 


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