Attualità
La NASA registra le note che precorrono El Niño, il fenomeno atmosferico globale. L’uomo non c’entra nulla
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA, nella California meridionale, ha identificato un “potenziale precursore” delle condizioni di El Niño dopo che uno dei suoi satelliti ha individuato una massiccia ondata di acqua calda che si muove nel Pacifico equatoriale.
Descritte come “onde Kelvin”, il JPL ha affermato che il satellite statunitense-europeo Sentinel-6 Michael Freilich mostra una superficie oceanica sollevata, di circa 7-10 cm e larga centinaia di chilometri, che si muove da ovest a est lungo l’equatore.
“Una serie di onde Kelvin che iniziano in primavera è un noto precursore di El Niño, un fenomeno climatico periodico che può influenzare i modelli meteorologici in tutto il mondo”, ha detto il JPL, aggiungendo che queste onde tendono ad essere più alte delle acque oceaniche più fredde perché l’acqua calda si espande.
Recent sea level data from the Sentinel-6 Michael Freilich satellite shows early signs of a developing El Niño along the equator in the Pacific Ocean – a climate phenomenon that can affect weather patterns worldwide. https://t.co/q9altpjHel pic.twitter.com/JTJr8N9kgh
— NASA JPL (@NASAJPL) May 12, 2023
“Osserveremo questo El Niño come un falco. Se è grande, l’atmosfera globale vedrà un riscaldamento record”, Josh Willis, scienziato del progetto Sentinel-6 Michael Freilich al JPL.
El Niño è anche associato all’indebolimento degli alisei e può portare condizioni più fresche e umide nel sud-ovest degli Stati Uniti e siccità nei Paesi del Pacifico occidentale, come Australia e Indonesia. Inoltre viene a causare una maggiore concentrazione di umidità e di piogge nel Sud Europa.
L’11 maggio, il Climate Prediction Center della NOAA ha dichiarato che la probabilità che si formi El Niño è superiore al 90% nei prossimi mesi.
Abbiamo già spiegato ai lettori che El Niño potrebbe influenzare i modelli meteorologici globali e causare interruzioni nel settore agricolo. Sono già emerse notizie di ondate di calore in Asia e in Europa, con la possibilità di danni alle colture di riso in Thailandia.
E per mettere le cose in chiaro, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha dichiarato: “El Niño e La Niña sono modelli climatici che si verificano naturalmente e l’uomo non ha alcuna capacità diretta di influenzarne l’insorgenza, l’intensità o la durata”.
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