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La “Moneta dei BRICS” e le sue implicazioni sul Dollaro e sull’economia mondiale

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La notizia che la Russia sembra essere alla guida di una discussione su una nuova valuta di riserva forse non dovrebbe sorprendere più di tanto. Questa evoluzione è frutto delle sanzioni imposte dal Tesoro USA e dai paesi occidentali che, evidentemente, sono state ben annotate dalla Cina e da altri paesi, che vorrebbero evitare, un giorno, di trovarsi messi nell’angolo finanziariamente. vediamo, anche con un’analisi di ING, le possibili implicazione economiche.

I Paesi BRICS potrebbero quindi ritenere di aver bisogno di una valuta di riserva alternativa, in grado di eguagliare qualcosa come il Diritti Speciali di Prelievo (SDR) del FMI. Ricordiamo che SDR del FMI non è una valuta, ma un paniere di crediti sulle principali valute di riserva come il dollaro, l’euro, la sterlina, lo yen e l’ultima aggiunta, il renminbi, per cui è un’unità di conto basata su crediti in multivalute.

I SRD in circolazione ammontano a circa 950 miliardi di dollari e sono destinati a integrare le riserve dei membri del FMI. In particolare, nell’agosto 2021 sono stati rilasciati altri 456 miliardi di SRD ai membri del FMI per alleviare le esigenze di finanziamento della bilancia dei pagamenti in seguito allo shock della pandemia.

Perché i Paesi BRICS avrebbero bisogno di un paniere di valute simile ai SRD? Si può solo pensare che si tratti di una mossa per contrastare l’egemonia percepita dagli Stati Uniti sul FMI e che permetterà ai BRICS di costruire la propria sfera di influenza e la propria unità monetaria all’interno di tale sfera. È interessante notare che questa settimana si sono diffuse notizie secondo cui la Russia potrebbe voler affrontare il problema della forza forse eccesiva del rublo gestendolo contro il peg o il paniere. I BRICS potrebbero essere il paniere contro cui gestire il rublo?  Sarebbe un passo avanti in questa direzione, ma non è chiaro se la Banca Centrale Russa accetterebbe questo tipo di paniere.

Senza discutere la probabilità che tale proposta si trasformi in qualcosa di tangibile, la Russia potrebbe avere una forte motivazione a partecipare o avviare uno schema simile a quello del FMI per affrontare la crescente pressione sul suo conto capitale. La Russia è abituata ad essere un creditore netto nei confronti del resto del mondo, in quanto il suo grande surplus commerciale sarebbe normalmente bilanciato dal deflusso di capitali sotto forma di investimenti russi all’estero. In questo momento molte delle destinazioni degli investimenti russi sono ostili o comunque meno favorevoli, a causa delle sanzioni, per cui una nuova unità di conto potrebbe aiutare a reindirizzare questi flussi che, in questo momento, sono sterili per Mosca.

Quanto sono realistici questi desideri di Mosca? quanto questo paniere attrarrà risorse finanziarie da parte dei BRICS e, magari, dagli altri paesi asiatici?

Non dobbiamo dimenticare il mantra di ciò che rende una buona valuta di riserva: “sicurezza, liquidità e rendimento”. Sul fronte della sicurezza, la qualità del credito sovrano sarà chiaramente un problema per qualsiasi valuta del paniere BRICS, dove una media ponderata semplice dei credit default swap (CDS) sovrani a 5 anni è almeno venti volte più ampia di una media analoga di CDS per le valute SDR. Per quanto riguarda la liquidità in valuta estera, è sufficiente dire che un paniere di valute dei BRICS opera in un universo diverso da quello delle valute dei DSP. Il deposito/rendimento medio di un paniere BRICS sarebbe molto più alto, ma ciò è dovuto alla qualità del credito più bassa. Inoltre c’è un problema di complementarietà fra le economie dei BRICS, che, in realtà, si trovano a commerciare o con i Paesi Occidentali o con altre nazioni più che fra di loro. Inoltre c’è un altro problema: se effettivamente ci fosse una sovra-performace delle valute dei BRICS per l’implementazione di questo sistema  si provocherebbero delle spaccature fra paesi esportatori di materie prime, come la Russia e paesi industrializzati come la Cina, per i quali la sopravvalutazione potrebbe portare dei problemi di competitività. Senza considerare alcuni problemi politici che certi paesi potrebbero avere da collegamenti troppo stretti con Cina e Russia. Quello che ptrebbe invece sorgere con questa valuta di conto dei BRICS è un sistema di pagamento parallelo, sganciato completamente dallo Swift e parallelo ai sistemi bancari americani, che favorirebbe le transazioni fra paesi anche in caso di sanzioni e, soprattutto, permettere triangolazioni anche di beni occidentali con pagamenti chiari, semplici e convenienti dal punto di vista dei costi.

 

 


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