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La marina USA mette in disarmo la USS Sioux City dopo soli 5 anni di servizi. Troppi difetti

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La Marina militare statunitense ha messo in disarmo la nave da combattimento litoraneo (LCS) USS Sioux City (LCS 11) a Mayport, in Florida, dopo meno di cinque anni di servizio.

Entrata ufficialmente in servizio nel novembre 2018 ad Annapolis, nel Maryland, la nave è stata prodotta da Fincantieri Marinette Marine nel Wisconsin.

La nave ha avuto uno dei più brevi periodi di servizio attivo della Marina statunitense dopo la Seconda Guerra Mondiale a causa di “difetti di progettazione” della classe. Tutte le navi della classe sono state dismesse entro cinque anni dall’inizio del loro servizio. In origine si prevedeva che la nave fosse in servizio per 25 anni, per cui si tratta di una bella perdita.

Si impara dagli sbagli, costosi

“Anche se il servizio della nostra nave termina oggi, la sua eredità non termina. Per gli anni a venire i marinai che hanno prestato servizio a bordo porteranno avanti le lezioni apprese e le esperienze di carriera acquisite”, ha dichiarato il comandante della Littoral Combat Ship Training Facility Atlantic, capitano Daniel Reiher, durante la cerimonia di disarmo.

“Poiché queste lezioni ed esperienze vengono utilizzate per forgiare coloro che ci seguiranno, l’eredità della Sioux City rafforzerà la nostra Marina per le generazioni a venire”, ha aggiunto.

Tra il dicembre 2020 e l’ottobre 2022, la USS Sioux City ha effettuato quattro dispiegamenti: con la Quarta, la Quinta e la Sesta Flotta degli Stati Uniti. Ha inoltre condotto missioni di sicurezza marittima e di flusso commerciale e ha partecipato a esercitazioni congiunte.

La nave ha anche contribuito alle operazioni di contrasto al traffico di droga con la Guardia Costiera statunitense.

Afflitta da problemi operativi

Nel 2022, la Marina ha annunciato l’intenzione di mandare in pensione tutte e nove le navi della variante LCS della classe Freedom entro quest’anno, ben prima della fine del servizio prevista, originariamente 25 anni dopo la messa in servizio.

Le navi da combattimento litoranee della classe Freedom sono state afflitte da problemi operativi sin dalla loro entrata in servizio.

I problemi principali sono nei sistemi di propulsione, che hanno impedito alle navi di raggiungere la massima velocità. Si è scoperto che il complesso turbina  – variatore di numero di giri (praticamente il cambio) della nave era difettoso a livello di progettazione, un problema così profondo da non poter essere risolto se non con interventi radicali e costosissimi, praticamente smantellando l’intera nave. La difettosità ha spinto la Marina a rompere il contratto con la Lockheed, bloccando ulteriori consegne, e ha anche causato problematiche rotture un po’ in tutte le navi della classe.

Ad aprile, la Marina ha varato la futura USS Cleveland (LCS 31) – l’ultima nave della classe Freedom – concludendo la produzione della serie LCS.


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