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La Lituania: primo (e unico…) paese europeo ad aver tagliato completamente con il gas russo

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La Lituania afferma di aver interrotto completamente le importazioni di gas dalla Russia, diventando apparentemente la prima delle 27 nazioni dell’Unione Europea che usano il gas russo per rompere la sua dipendenza energetica da Mosca. “Cercando la piena indipendenza energetica dal gas russo, in risposta al ricatto energetico della Russia in Europa e alla guerra in Ucraina, la Lituania ha completamente abbandonato il gas russo”, ha detto il ministero dell’energia della Lituania in una dichiarazione sabato scorso, aggiungendo che la misura è entrata in vigore all’inizio di aprile.

La Lituania è riuscita a ridurre le importazioni di gas russo a zero sabato, una mossa vista come una pietra miliare nel raggiungimento dell’indipendenza energetica nell’ex repubblica sovietica con 2,8 milioni milioni di abitanti, ha detto il ministero. “Siamo il primo paese dell’UE tra i paesi fornitori di Gazprom ad ottenere l’indipendenza dalle forniture di gas russo, e questo è il risultato di una politica energetica pluriennale coerente e di decisioni tempestive sulle infrastrutture”, ha detto il ministro dell’Energia Dainius Kreivys. Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha pubblicato un tweet ottimista sul suo account e ha esortato le altre nazioni europee a fare lo stesso

“Da questo mese – niente più gas russo in Lituania. Anni fa, il mio paese ha preso decisioni che oggi ci permettono senza dolore di rompere i legami energetici con l’aggressore. Se possiamo farlo noi, può farlo anche il resto d’Europa!”. Ha twittato Nauseda. Nel 2015, quasi il 100% delle forniture di gas della Lituania derivava dalle importazioni di gas russo, ma la situazione è cambiata drasticamente negli ultimi anni dopo che il paese ha costruito un terminale di importazione di GNL off-shore, lanciato nel 2014, nella città portuale di Klaipeda. Il ministero dell’energia ha detto che d’ora in poi tutto il gas per il consumo interno della Lituania sarà importato attraverso il terminale LNG di Klaipeda.

L’anno scorso, circa il 26% delle forniture di gas della Lituania è derivato dalle consegne da un gasdotto russo, mentre il 62% è arrivato attraverso il terminale LNG di Klaipeda e il restante 12% è stato importato da un deposito di gas nella vicina Lettonia. Anche le vicine Lettonia ed Estonia sono fortemente dipendenti dal gas russo, ma l’operatore dello stoccaggio di gas naturale della Lettonia ha detto che nessuno dei tre stati baltici stava importando gas russo dal 2 aprile. Vedremo sino a quando.

Il problema è che un conto è considerare tre piccole repubbliche che, messe assieme, non fanno 10 milioni di abitanti, un altro conto sono i colossi industriali come la Germania. Se questa cessasse improvvisamente le importazioni di gas dalla Russia dovrebbe chiudere, come già scritto precedentemente, il 50% delle proprie attività industriali, con un’esplosione della disoccupazione e danni economici permanenti. Lo stesso accadrebbe in Italia, anche se in misura minore. Quindi quello che fa un piccolo stato non è detto che possa essere fatto da tutti.


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