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La Guinea firma accordo con Rosatom per valutare l’installazione di un reattore nucleare

Il nucleare avanza in Africa occidentale tramite accordi fra le autorità dei singoli paesi e la russa Rosatom

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La Repubblica di Guinea ha firmato un memorandum d’intesa (MoU) con il gruppo statale russo Rosatom, colosso del settore nucleare, per esplorare l’uso di reattori nucleari galleggianti in mare per generare elettricità per il Paese costiero dell’Africa occidentale. Il protocollo d’intesa è stato firmato in occasione del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo della scorsa settimana, in Russia.

La cooperazione prevede un lavoro congiunto sullo sviluppo di una soluzione di alimentazione elettrica per i consumatori industriali e domestici della Repubblica di Guinea, con l’impiego di unità nucleari galleggianti con reattori RITM-200, che si sono già dimostrati efficienti“, ha spiegato il vice capo della Divisione di Ingegneria Meccanica di Rosatom, Vladimir Aptekarev. “Il problema dell’approvvigionamento energetico nella regione africana è urgente e il nostro compito principale è quello di fornire una soluzione rapida, affidabile e rispettosa dell’ambiente ai nostri partner“.

Attualmente, la Guinea e Rosatom stanno esaminando le modalità di impiego dei reattori galleggianti nel Paese e i termini e le condizioni che ne regolano l’impiego e l’utilizzo.

Un reattore nucleare modulare già sperimentato

Il reattore RITM-200 è stato originariamente sviluppato per alimentare l’ultima generazione di navi rompighiaccio a propulsione nucleare della Russia, note come Progetto 22220 classe Artika, ciascuna delle quali è alimentata da due di questi reattori. Tre di queste navi, che sono navi civili, sono attualmente in servizio, mentre altre quattro sono in costruzione o in ordinazione.

Struttura del RITM-200

RITM-200 è un reattore ad acqua compressa, deritato dal KLT-40S, con una potenza perl superiore, che riesce ad arrivare a 55 KWe, rendendolo molto più utile per alimentare installazioni industriali o centri urbani isolati.

Sezione del RITM-200

Rosatom aveva già una centrale elettrica galleggiante in funzione, nella regione di Chukotka, nell’Estremo Oriente russo. Questa centrale, chiamata Akademik Lomonosov, era dotata di due reattori KLT-40S di generazione precedente e generava 70 MWe, oltre al calore, per le comunità costiere adiacenti. (Mentre un reattore KLT-40S ha una potenza di 35 MWe, la potenza di un RITM-200 è di 50 -55 MWe).

Rosatom sta attualmente implementando un contratto del 2021 per la fornitura di quattro centrali nucleari galleggianti (NPP) al progetto Baimskaya Copper Mining and Processing, sempre in Chukotka. Ognuna di queste sarà dotata di due unità RITM-200.

Il mese scorso, Aptekarev ha dichiarato a World Nuclear News che Rosatom stava sviluppando una versione da esportazione di questa centrale nucleare galleggiante. Questa avrebbe “prestazioni tecniche ed economiche migliorate, adatte a climi relativamente caldi”.  Si tratta di veri e propri SMR che, tra l’altro, sono facilmente trasportabili. Ha inoltre affermato che i colloqui erano “in corso con diversi Paesi in varie regioni del mondo, con alcune trattative che sono già sfociate in accordi firmati”.

 


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