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La Germania sogna la “Super-Bundeswehr”, ma i suoi missili arriveranno (forse) nel 2030. Un fantasma industriale?
Germania: pioggia di miliardi per missili Tomahawk e Taurus. Ma non arriveranno prima del 2030. L’Europa sconta un ritardo tecnologico pericoloso.

L’ambizione, annunciata a inizio anno dal Cancelliere Friedrich Merz, è di quelle che non passano inosservate: fare della Bundeswehr “l’esercito convenzionale più forte d’Europa”. Con la recente riforma del freno al debito che ha, di fatto, aperto i cordoni della borsa per la difesa, l’obiettivo sembra supportato da una volontà politica (e finanziaria) di ferro.
Eppure, come spesso accade, tra il dire e il fare c’è di mezzo non solo il mare, ma anche la burocrazia, le catene di approvvigionamento e, soprattutto, decenni di colpevole negligenza. Un settore emblematico di questo ritardo è quello dei sistemi d’arma convenzionali a lungo raggio. Berlino ha messo mano al portafoglio, ma la domanda sorge spontanea: basterà?
La “Lista della spesa” della difesa tedesca
Il carrello degli acquisti di Berlino è indubbiamente ricco e mira a colmare lacune evidenti sia per la Marina (Kriegsmarine) che per l’Esercito (Heer) e l’Aeronautica (Luftwaffe).
- Il grande ritorno: Il Tomahawk La Germania pianifica l’acquisto di ben 400 missili da crociera Tomahawk Block Vb per circa 1,15 miliardi di euro. Questi missili non andranno solo alla Marina, per equipaggiare le fregate (probabilmente F123 e F124) in attesa del futuro missile “Tyrfing” (in sviluppo con la Norvegia, atteso non prima della metà degli anni ’30), ma anche a terra. È previsto l’acquisto di tre batterie di lanciatori terrestri Typhon (simili a quelli USA), capaci di lanciare sia Tomahawk che altri missili.
- La scelta “strana”: Perché il Block Vb? Qui emerge una peculiarità tecnica. Il Block Vb è una versione specializzata con testata JMEWS (Joint Multiple Effects Warhead System), progettata per distruggere bersagli rinforzati (bunker). Una scelta curiosa, dato che la Germania produce già il Taurus KEPD 350, un’eccellenza in questo campo, dotato della testata penetrante MEPHISTO. Viene da chiedersi se Berlino non stia duplicando una capacità che già possiede, forse a un costo superiore.
- Gli assi dell’Aeronautica: Taurus Neo, JASSM e JSM Per i suoi caccia, inclusi i futuri F-35A, la Luftwaffe non bada a spese:
- Taurus Neo: Previsti 600 missili, successori del KEPD 350. Anche qui, però, c’è un intoppo: il motore. Quello attuale è di fabbricazione USA, e pare che la joint venture tedesco-svedese stia faticosamente trattando con la giapponese Kawasaki per trovare un sostituto, evidenziando una dipendenza industriale non banale. Possibile in Europa, un tempo regno della meccanica, non ci sia più nessuna azienda in grado di produrre questo genere di motori?

- AGM-158B JASSM-ER: Già approvato l’acquisto di 75 unità. Un missile da crociera “stealth” con una gittata dichiarata di 1.000 km, pensato per penetrare difese aeree avanzate.
- Joint Strike Missile (JSM): Ordinati a giugno, questi missili (sviluppati da Norvegia e USA) sono progettati specificamente per essere alloggiati nella stiva interna dell’F-35, permettendogli di colpire bersagli terrestri e navali senza compromettere la sua invisibilità ai radar.
- Taurus Neo: Previsti 600 missili, successori del KEPD 350. Anche qui, però, c’è un intoppo: il motore. Quello attuale è di fabbricazione USA, e pare che la joint venture tedesco-svedese stia faticosamente trattando con la giapponese Kawasaki per trovare un sostituto, evidenziando una dipendenza industriale non banale. Possibile in Europa, un tempo regno della meccanica, non ci sia più nessuna azienda in grado di produrre questo genere di motori?
Le dolenti note: i problemi sono il tempo e le lacune
Se sulla carta l’arsenale tedesco del 2035 sembra formidabile, la realtà è che la “Bundeswehr più forte d’Europa” è, al momento, un cantiere a lungo termine. I problemi sono principalmente due.
1. Le Tempistiche Bibliche Il denaro non compra il tempo, almeno nelle dimensioni in cui vuole spendere la Germania. La maggior parte di questi sistemi d’arma non arriverà a breve:
- Il Taurus Neo non vedrà la linea di produzione prima del 2029.
- Il Tomahawk Block Vb (la versione “bunker buster”) non è ancora pienamente operativo nemmeno negli Stati Uniti; la Marina USA se lo aspetta tra il 2028 e il 2029, poi verranno soddisfatti i clienti stranieri. Tra l’altro questo missile è un po’ un doppione del Taurus, per la sua caratteristica di penetrazione.
- I JASSM e JSM potrebbero iniziare ad arrivare con i primi F-35 (2026/27), ma l’arsenale non sarà solido prima dell’inizio del prossimo decennio.
In sintesi, l’ambizione di Merz è per oggi, ma le armi per realizzarla sono per dopodomani.
2. Le Lacune che Restano Anche con tutti questi nuovi giocattoli, alla Germania (e a gran parte d’Europa) mancano ancora due capacità chiave emerse prepotentemente in Ucraina:
- Sistemi ad alta velocità: Missili balistici tattici (come l’ATACMS, ormai obsoleto, o il suo successore PrSM, che gli USA sono restii a esportare) per colpire bersagli critici in tempo reale. L’ipersonico è ancora solo uno studio, mentre anche paesi sicuramente non ricchi, come Iran e Corea del Nord, posseggono soluzioni iin questo senso.
- Massa a basso costo: Droni a lungo raggio e mini-missili da crociera (come quelli che Rheinmetall potrebbe produrre con Anduril). Servono armi “spendibili” in gran numero per saturare le difese aeree nemiche, senza dover lanciare un JASSM da un milione di dollari per distruggere un deposito di carburante. In questo non ci sono offerte realmente valide. In Europa in teoria ci sarebbe tutto per produrli, ma non lo fa nessuno….
Il vero dramma: l’Europa che ha dimenticato come si fà
Il punto centrale, al di là della spesa tedesca, è il ritardo strategico, quasi esistenziale, dell’Europa intera. La Germania è solo l’esempio più eclatante di un continente che ha colpevolmente trascurato le tecnologie missilistiche (cruise e balistiche) dopo la fine della Guerra Fredda.
L’Europa aveva questa tecnologia. Programmi come Ariane, o l’italiano Alfa, dimostrano una competenza indiscussa nella propulsione a razzo. Eppure, si è preferito cullarsi nell’illusione della pace perpetua, lasciando atrofizzare un intero settore industriale-strategico. Questo nanismo militare ha ricadute pesantissime anche in altri campi, come l’economia spaziale, dove ora rincorriamo faticosamente attori statali e privati che non si sono mai fermati.
Berlino sta cercando di comprare negli USA (Tomahawk, JASSM) ciò che non ha più in casa. Iniziative come l’anglo-tedesca per un’arma da 2.000 km o l’“European Long-Range Strike Approach” sono ancora in fase concettuale, lontane anni luce da un prodotto finito. In realtà attualmente solo la Francia ha un missile strategico, M51.4, che però è attualmente solo nucleare e presenta problemi industriali e politici per una produzione più estesa.
In questo momento solo l’olandese Destinus progetta e costruisce droni a lungo raggio, per l’Ucraina, semplici e producibili in serie, anzi troppo semplici, come il Destinus LORD, ma adatti alla saturazione.
I soldi messi sul tavolo da Merz sono necessari, ma sono solo l’anticipo. La vera sfida sarà ricostruire una dottrina strategica e una base industriale che l’Europa, e la Germania in primis, ha passato gli ultimi trent’anni a smantellare.
Domande e risposte
Perché la Germania sta comprando tutti questi missili proprio ora?
La mossa risponde a due fattori. Il primo è la nuova dottrina strategica del Cancelliere Merz, che punta a un riarmo convenzionale significativo della Germania come prima potenza militare europea. Il secondo, più urgente, è la lezione della guerra in Ucraina, che ha dimostrato l’assoluta centralità dei missili a lungo raggio (cruise e balistici) nel conflitto moderno, un settore in cui la Bundeswehr (e l’Europa) era pericolosamente sguarnita.
Qual è il problema principale di questi nuovi acquisti tedeschi?
Il tempo. Sebbene i miliardi siano stati stanziati, quasi nessuno di questi sistemi d’arma avanzati sarà consegnato e operativo in quantità significative prima del 2029-2030. C’è un forte scollamento tra l’urgenza politica di oggi e i tempi tecnici e industriali di domani. La Germania sta comprando armi per la prossima decade, non per la crisi attuale.
L’Europa è davvero così indietro sui missili?
Sì, soprattutto nel settore cruciale dei missili terrestri a lungo raggio (balistici e cruise). Dopo la Guerra Fredda, l’Europa ha smantellato questa capacità, affidandosi allo scudo USA. Questo non è solo un problema militare, ma anche industriale: la mancanza di investimenti ha indebolito settori collegati, come l’industria spaziale e dei lanciatori, dove ora l’Europa fatica a tenere il passo con concorrenti come SpaceX.













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