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Energia

La Germania ha Paura: ha sostuito la dipendenza dalla Russia con quella dagli USA di Trump

La Germania ha sostituito la dipendenza dal Gas Russo con quella dal GNL degli USA, più costoso, anche per gli errori tedeschi. Ora dovrà piegarsi agli ordini di Trump e alla sua politica

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La forte dipendenza della Germania dal gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dagli Stati Uniti è fonte di preoccupazione tra gli esperti e i politici. Essi temono che il futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump possa sfruttare questa dipendenza per esercitare pressioni sulla Germania e su altri Paesi. Del resto è evidente che la Germania green non ha risolto nessuno dei propri problemi energetici, ma ha sostituitp una dipendenza russa a una dagli USA.

Marco Overhaus dell’Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza (SWP) avverte che “tutto indica che un governo statunitense sotto il presidente Trump non avrà alcuna inibizione a intrecciare strettamente politica di sicurezza e interessi economici”. La questione del GNL è un esempio di questo intreccio. Trump potrebbe sfruttare le dipendenze dell’UE in materia di politica di sicurezza per vendere gas all’Europa a determinate condizioni.

Dalla sua rielezione a novembre, Trump non ha perso occasione per esprimere le sue richieste ai partner europei. Vuole introdurre tariffe d’importazione elevate e chiede agli europei di voltare le spalle alla Cina. Del resto l’Europa ha messo da sola la testa nel cappio della dipendenza energetica, Germania in Primis, perché dovrebbe non usare questa corda per portare la politica europea dove vuole lui?

Importazioni di GNL da stato, per semestre.

Un confronto tra i dati della piattaforma di trasparenza ALSI di Gas Infrastructure Europe (GIE) e quelli dell’Agenzia statunitense per l’informazione sull’energia (EIA) illustra quanto la Germania dipenda dalle forniture di GNL dagli Stati Uniti. Secondo questi dati, l’86% del GNL importato in Germania lo scorso anno proveniva dagli Stati Uniti. Gli esperti stimano che il GNL statunitense abbia coperto il 13,5% della domanda di gas naturale della Germania durante questo periodo.

Più di recente, ha scatenato un dibattito con le rivendicazioni territoriali sulla Groenlandia e ha chiesto che gli Stati della NATO investano il cinque per cento invece del due per cento della loro produzione economica nella difesa. Ponendo delle condizioni alle future forniture di GNL, Trump potrebbe sottolineare le sue richieste e piegare qualsiasi politico tedesco ai propri voleri. Però la colpa di questo è solo dei tedeschi: nessuno ha imposto loro di rinunciare al carbone e al nucleare per imbarcarsi in un’improbabile transizione energetica.

Una dipendenza totale

Ma la dipendenza non è solo dalle materie prime, ma perfino dalle infrastrutture di fornitura. Secondo quanto comunicato mercoledì dall’Agenzia Federale della Rete, nel 2024 solo l’otto per cento circa della domanda totale di gas naturale della Germania sarà importato attraverso i terminali GNL tedeschi. Gli importatori tedeschi di GNL utilizzano anche terminali di GNL in Paesi come il Belgio e i Paesi Bassi. Tuttavia, l’Agenzia Federale delle Reti non calcola alcun dato al riguardo, meglio che tutto questo resti segreto prima delle elezioni.

La maggior parte del gas naturale consumato in Germania proviene dalla Norvegia attraverso un gasdotto. Secondo l’Agenzia federale delle reti, l’anno scorso la Norvegia ha coperto il 48% della domanda tedesca. Il Paese scandinavo, per molti anni il secondo fornitore della Germania, ha così preso il posto della Russia fino all’inizio della guerra in Ucraina.

Quello norvegese è un gas più costoso di quello russo, perché estratto offshore, da giacimenti che si esauriscono pià velocemente, costringendo la Norvegia a investire molto nel loro rinnovamento.  L’infrastruttura dei gasdotti si è rivelata poi vulnerabile, come ha rivelato l’attentato a Nord Stream. Per finire la Norvegia non ha una capacità estrattiva illimitata, anzi è al limite.

Nonostante rappresenti solo il 13,5% delle importazioni totali, il GNL proveniente dagli Stati Uniti è di fondamentale importanza per il mercato tedesco del gas. Lo sottolinea Jacopo Pepe, ricercatore dell’SWP: “La quota di GNL sul totale delle importazioni tedesche di gas è relativamente bassa. Tuttavia, in caso di picchi di domanda o di rottura di un gasdotto, ad esempio, gli esportatori statunitensi sono attualmente gli unici in grado di fornire GNL con breve preavviso”, ha dichiarato Pepe. “Il loro potere di mercato in queste situazioni è immenso”.

Pepe è convinto che gli europei, in particolare i tedeschi, abbiano svolto un ruolo significativo nel mettere gli Stati Uniti in una posizione di forza sul mercato: “Gli europei si sono messi in una situazione difficile. I tedeschi in particolare non vogliono impegnarsi in contratti a lungo termine per motivi di protezione del clima”, afferma Pepe.

Di conseguenza, i contratti di fornitura sono strutturati in modo tale da offrire clausole di uscita per entrambe le parti contraenti, che ora si stanno rivelando un peso. L’Europa non può uscire, gli USA si, ed escono ogni volta che i prezzi altrove sono più elevati. 

Le aziende europee si ritengono furbe, e quindi hanno rifutato, sinora, di firmare contratti di sviluppo a lungo termine con fornitori USA, al contrario di quanto avevano fatto con la Russia. Quindi il prezzo è puro di mercato, ma qusto sta risultando penalizzante. Però, anche qui l astupidità è stata europea, non americana. Ora paghiamo il prezzo degli errori delle nostre élite.


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