Economia
Berlino, da Paladina del rigore a Grecia 2.0: Adesso arriva l’Esercizio Provvisorio di Bilancio
La Germania dovrà andare in esercizio provvisorio, come un’Italietta qualsiasi, perché la crisi politica impedisce l’approvazione del bilancio. Uno smacco per gli austeri tedeschi che non avranno la propria legge di spesa almeno sino ad Aprile
In un colpo di scena che farebbe sorridere i ministri delle finanze del Sud Europa, la Germania – paladina storica del rigore fiscale – si trova ora impantanata in una crisi di bilancio che ha del paradossale.
Il governo “Semaforo” si è disfatto come neve al sole, dopo il licenziamento dei Liberali, e ora non ha la maggioranza. Il bilancio 2025 non è stato ancora approvato. Le speranze di un accordo sono minime, praticamente nulle, e con le elezioni il 23 febbraio non c’è nessuna possibilità di approvazione. Quindi la Germania dovrà andare, come una Grecia o un’Italia qualsiasi, in esercizio provvisorio di Bilancio.
Il paese che ha fatto della disciplina fiscale il proprio mantra si scopre improvvisamente a invocare quella stessa “flessibilità” che ha tanto criticato negli altri.
Il Grande Paradosso: Dal Rigore ai “Fondi Speciali”
L’ironia della situazione non potrebbe essere più marcata: la Germania, nell’ultimo anno ha visto perfino condannato dalla Corte Costituzionale il ricorso al trucco di bilancio dei “Fondi speciali”, 60 miliardi che si sono dovuti recuperare in qualche modo e che hanno mandato in crisi le finanze pubbliche tedesche.
La Germania, alla fine, ha utilizzato i trucchetti di bilancio condannati nel caso greco e che fece indignare il ministro delle finanze teutonico Schaeuble. Un’impero dell’ipocrisia.
Esercizio provvisorio, e per un bel po’.
Quindi la crisi di governo obbligherà la Germania all’esercizio provvisorio. Questo avviene quando non esiste una nuova legge di bilancio, per cui le spese possono essere allocate solo sulla base di quanto deciso l’anno precedente o di norme di bilancio già decise. Per quanto riguarda il resto è finanziabile solo lo stretto necessario.
Tra l’altro questa situazione di stallo durerà a lungo, e questo per le decisioni dei politici tedeschi. Prima di tutto le elezioni si terranno il 23 febbraio, e fino a quella data non si approverà nessun bilancio. Poi il sistema tedesco di trattative politica, che prevede incontri e trattative lunghe, conclusione di contratti, e altra paccottiglia politica, si prolunga per mesi.
La Germania rischia di non avere una legge di bilancio 2025 sino, se va bene, alla seconda metà di aprile 2025. Sempre che tutto vada bene. Il lato positivo è che almeno il bilancio 2025 potrebbe presentare un po’ meno errori, con solo otto mesi da coprire invece che dodici… Non sarà un disastro, ma solo una pessima figura.
Ovviamente tutto il processo di Programmazione di bilancio europeo, con l’invio anticipato dei progetti a Bruxelles per la loro bollinatura, e poi i confronti con gli “obiettivi di medio termine” e tutta l’altra ferramenta paleo sovietica di contorno va a carte quarantotto e verrà perfettamente ignorata, dimostrando che se ne può fare a meno.
Una Tempesta Perfetta
Tutto questo accade durante una tempesta economica perfetta, con:
- Un’economia in affanno, unica tra le grandi potenze mondiali a registrare una crescita negativa nel 2023
- Un PMI manifatturiero sotto la soglia critica dei 50 punti da oltre 18 mesi
- Una coalizione di governo tutta da creare, anche se probabilmente sarà CDU+SPD
- Un deficit di bilancio che richiede un aumento del debito di almeno 11,3 miliardi di euro, con il superamento dell’undicesimo comandamento tedesco, cioè non aumentare il debito! E 11 miliardi non permetteranno quegli stimoli economici di cui la Germania avrebbe bisogno.
La Germania è la Grecia 2.0, ma peggio
La Germania si sta rivelando l’elemento di freno e di rallentamento di tutta l’economia del Vecchio Continente, come la Grecia fu l’innesco della crisi del debito europeo, con la differenza che quella di Berlino è una crisi che, da un lato, nessuno può risolvere esternamente, anzi i fattori extra europei, Trump e Ucraina, possono solo peggiorarla.
La soluzione della crisi non sarebbe impossibile in qualsiasi altro paese del mondo: basterebbe investire un po’ di più in infrastrutture, ridurre un po’ le tasse, semplificare la foresta di norme inutili, fare espansione monetaria. Tutto questo è impossibile in Germania che non ha moneta propria e, soprattutto, è prigioniera della propria retorica austera.
Berlino andrà a fondo, ma ci trascinerà con lei.
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