Energia
La Francia non riesce più a costruire efficentemente nuove Centrali nucleari
La Corte dei Conti francese mette in forte dubbio che EDF, la società di energetica di stato francese , sia in grado di costruire la nuova classe di reattori nucleari francesi richiesti da Macron e consiglia di considerare bene la decisione
Il progetto di costruzione della prossima generazione di reattori nucleari in Francia, che prevede di averne almeno sei, deve affrontare numerose sfide, tra cui il finanziamento, le catene di approvvigionamento e le tempistiche, ha dichiarato martedì la Corte dei Conti francese in un rapporto.
L’azienda elettrica francese EDF, il principale produttore di energia nucleare, ha pianificato la costruzione di sei nuovi reattori nucleari del tipo cosiddetto EPR (European Pressurized Reactors). Ciò fa parte di un impegno assunto nel 2022 dal Presidente francese Emmanuel Macron, che ha promesso nuovi reattori nucleari avanzati per raggiungere gli obiettivi climatici della Francia e ringiovanire la flotta nucleare.
Dalla crisi energetica del 2022, la Francia si è concentrata sulla sua flotta nucleare, che fornisce circa il 70% dell’elettricità e che tipicamente consente a una delle maggiori economie europee di esportare elettricità ai suoi vicini e partner europei.
All’inizio del 2024, il Ministero della Transizione Energetica francese ha presentato un progetto di legge sulla sovranità energetica, che ha evidenziato l’importanza che il Paese attribuirà alla produzione di energia nucleare in futuro.
Il disegno di legge includeva obiettivi per la costruzione di almeno sei e fino a 14 nuovi reattori, in quanto la Francia si affiderà fortemente al nucleare per raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e di azzeramento netto.
Nell’analisi pubblicata oggi, la Corte dei Conti francese ha affermato che “anche se l’industria nucleare francese avesse iniziato ad attuare la strategia definita nel 2022, è ben lontana dall’essere pronta e deve superare numerose sfide, alcune delle quali destano preoccupazione”.
L’industria nucleare deve affrontare costi aggiuntivi troppo elevati e troppi ritardi e incertezze, ha osservato la Corte dei Conti, aggiungendo che queste sfide richiedono risposte da parte delle autorità e del settore.
L’anno scorso è emerso che EDF ha aumentato del 30% la stima dei costi dei sei nuovi reattori, portandoli a 69 miliardi di dollari (67,4 miliardi di euro). Una cifra formidabile, considerando che un reattore russo VVER 1200 costa 7 miliardi di dollari e non 6,9 come quelli francesi!
La Corte dei Conti raccomanda di rinviare la decisione finale di investimento per il programma EPR2 di EDF fino a quando non saranno garantiti i finanziamenti e gli studi di progettazione non saranno progrediti. Attualmente EDF prevede di prendere la decisione finale di investimento sul piano nel 2026.
Questo significa che, considerando i tempi biblici di costruzione dei reattori francesi (Flamanville 3 ha impiegato 17 anni per essere terminata), La francia non sarà in grado di avere energia nucleare in più sino ad oltre il 2040, sempre che decida di costruirli. Perché con l’aria che tira in Europa, è possibile di tutto.
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