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La Francia fa cassa: EDF pronta a vendere le rinnovabili USA per finanziare il “Rinascimento Nucleare” 

La Francia vende le rinnovabili USA per pagare il nuovo nucleare EDF pronta a cedere fino al 100% della divisione green americana. L’obiettivo? Fare cassa per costruire i 6 nuovi reattori EPR voluti da Macron e garantire energia a basso costo all’industria francese.

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La transizione energetica ha un costo, e Parigi ha deciso chi deve pagare il conto: le pale eoliche americane.

C’è un cambio di passo decisivo all’ombra della Tour Eiffel, o meglio, nei corridoi di EDF (Électricité de France). Il colosso energetico statale francese, spinto dalla necessità di liquidità e da una precisa volontà politica dell’Eliseo, si prepara a sacrificare i suoi asset “green” oltreoceano per concentrarsi su ciò che ha sempre saputo fare meglio: l’atomo.

Bernard Fontana, il nuovo amministratore delegato di EDF, ha sganciato la bomba parlando a margine di una conferenza a Parigi, come riportato da Reuters.  L’azienda sta valutando la vendita di una quota che va dal 50% fino al 100% delle sue attività nel settore delle energie rinnovabili negli Stati Uniti. Una mossa pragmatica che segna una netta inversione rispetto ai piani precedenti, che prevedevano la cessione di una semplice quota di minoranza.

Priorità assoluta: il nucleare domestico

Perché vendere un business che funziona? La risposta è semplice e si chiama EPR (European Pressurized Reactor). La Francia ha bisogno di contanti, e in fretta, per finanziare il grande piano di rilancio nucleare voluto dal Presidente Emmanuel Macron.

Schema EPR a Hickley C

L’obiettivo è duplice:

  • Costruire sei nuovi reattori EPR per ringiovanire il parco nucleare francese.

  • Garantire elettricità a basso costo alla base industriale nazionale, proteggendo la competitività delle imprese francesi.

Fontana, che non a caso proviene da Framatome (ingegneria nucleare), ha ottenuto il via libera dal Parlamento francese proprio su questa promessa: priorità assoluta ai reattori domestici. Il suo predecessore, Luc Rémont, è stato accompagnato alla porta proprio per la mancanza di progressi tangibili sui nuovi progetti e per i costi lievitati che stavano innervosendo la politica.

Cosa finisce sul mercato?

Non stiamo parlando di spiccioli. La divisione EDF Power Solutions North America è un gigante nel settore delle rinnovabili che opera in USA, Canada e Messico.

Ecco i numeri di ciò che la Francia sta mettendo in vetrina per finanziare il suo cemento e il suo acciaio nucleare:

Tipologia AssetCapacità / Stato
Progetti Sviluppati23 Gigawatt (GW)
Contratti di Servizio16 Gigawatt (GW)
TecnologieSolare, Eolico, Stoccaggio, Idrogeno Verde
Mercato PrincipaleStati Uniti d’America

Un nuovo approccio  industriale

La strategia è chiara: lo Stato (azionista di controllo al 100% in EDF) dirige le risorse dove serve per l’interesse strategico nazionale. Attualmente, il parco nucleare fornisce circa il 70% dell’elettricità francese, rendendo la Francia uno dei principali esportatori di energia in Europa. Per mantenere questo primato e raggiungere gli obiettivi climatici senza deindustrializzare il paese, Macron ha scommesso tutto sul nucleare avanzato.

Le rinnovabili americane, per quanto redditizie, sono diventate un “bancomat” per coprire i costi immensi della tecnologia EPR. È una lezione di realpolitik energetica: mentre molti discutono di ideologia green, Parigi vende pannelli in Texas per colare cemento in Normandia.

Turbine eoliche nel Mare del Nord

Domande e risposte

Perché vendere le rinnovabili se sono il futuro dell’energia?

La vendita non è un rifiuto delle rinnovabili, ma una necessità finanziaria. I nuovi reattori nucleari EPR richiedono investimenti iniziali massicci (Capex). Vendere asset maturi e funzionanti come quelli americani permette a EDF di incassare subito la liquidità necessaria per costruire le centrali in Francia, che garantiscono un approvvigionamento base (baseload) costante, cosa che eolico e solare non possono fare senza costosi sistemi di accumulo.

Cosa sono i reattori EPR e perché costano tanto?

Gli EPR (European Pressurized Reactor) sono reattori di terza generazione avanzata, progettati per essere più sicuri ed efficienti. Tuttavia, sono notoriamente complessi da costruire. I progetti pilota in Finlandia (Olkiluoto) e Francia (Flamanville) hanno subito ritardi di anni e costi triplicati rispetto ai preventivi. La Francia scommette che, costruendone sei in serie, si possano abbattere i costi grazie alle economie di scala e all’esperienza acquisita.

Questa mossa avrà effetti sulle bollette dei francesi?

L’obiettivo dichiarato da Bernard Fontana è proprio questo. Aumentando la produzione nucleare interna, EDF mira a fornire energia abbondante e a prezzi stabili all’industria francese. Se il piano funziona, la Francia manterrà il suo vantaggio competitivo in Europa (prezzi dell’energia più bassi rispetto a Germania e Italia). Tuttavia, se i costi di costruzione degli EPR dovessero esplodere come in passato, il rischio finanziario ricadrebbe sui contribuenti o sulle tariffe.

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