La fine della CDU migliorerà l’economia in Europa? Il pensiero di Sapelli ed alcune nostre considerazioni

Giulio Sapelli, il noto storiografo economico, una delle menti più lucide nell’ambito della politica, ha concluso un suo intervento su Startmag con una intervista con un pensiero lucido ed interessante che vorremmo riproporvi.

Il problema in Europa dunque è anche quello di non avere una Bce in stile Fed?

Quello che colpisce è che gli stati membri sono uniti solo da trattati. Non avendo una costituzione, non avendo una banca centrale che funziona come tutte le altre ma bensì un ente pubblico dell’economia governato da trattati che quindi non può erogare finanziamenti direttamente sui conti correnti ma deve limitarsi a comprare dei titoli di stato per sostenere le banche e auspicare in questo modo che si riavvii la circolazione capitalistica e anche il reddito.

Chi zavorra le politiche economiche in Europa?

L’Europa viene trascinata nella terra della povertà dalla stupidità democristiana tedesca. Finché non finisce il dominio cristiano-democratico in Germania, l’Europa non si salva. Penso che il piano Biden si farà sentire anche nel Vecchio continente cambiando le regole del gioco. L’aumento dei verdi in Germania è la prova di questo, perché i verdi voglio la riscrittura del patto di stabilità e chiederanno di farlo sulla base dell’American Jobs Plan.

Sulla prima parte non possiamo che concordare: il male dell’Unione Europea,  e non un fatto casuale, è che è nata senza la possibilità alcuna di fare una politica espansiva: solo austerità e controllo della spesa. Se non si è mai previsto un fondo comune, un debito comune, un ministero delle finanze comune, è perché non lo si è voluto. Allora, come ora, mezza Comunità non lo vuole e perché lo si dovrebbe imporre?

La seconda risposta finale è più particolare e interessante. Analizziamola a fondo:

• la CDU tedesca è al centro dei mali europei. Probabilmente è vero. Mentre in Francia la “Democrazia cristiana” si è esaurita nel dopoguerra, lasciando spazio al gollismo, e  la DC italiana era molto più dinamica, anche se divisa in una pluralità di correnti che si alternavano alla guida del paese con altri partiti, comunque esaurendosi con la classe media, la CDU/CSU era un partito stolidamente moderato, ma fortemente gretto al proprio interno. Non poteva essere nazionalista, per il peccato originale tedesco, né troppo di sinistra, perché avrebbe insospettito gli USA durante la guerra fredda. Quindi è rimasto una sorta di ameba collegato solo all’avarizia tedesca. Le radici cristiane sono scomparse, con metà delle chiese tedesche che scompariranno nel prossimi dieci anni.
•  Ora anche la CDU/CSU sembra aver esaurito la propria funziona: la classe media che rappresentava si sta esaurendo, nella continua polarizzazione sociale d lei stessa causata con le proprie politiche di austerità. Si squaglia lentamente fra piccoli scandali, elettori che se ne vanno altrove (una volta AfD sarebbe stata “Roba sua”) e miraggi green che non le appartengono e che la stanno svuotando. Il partito è allo sbando e al direzione Laschet, voluta dalla Merkel, è una brutta copia della cancelliera senza la su autorevolezza;
• Sapelli vede or come probabile un cambio della guardia con i Verdi alla guida del paese che dovrebbero garantire una politica economica più “Espansiva”. Su questio punto ci permettiamo di non concordare: i Verdi non sono la versione europea di Biden o della Ocasio Cortez, inoltre alla prima occasione di formare una maggioranza “Semaforo”, Rosso (SPD e Linke), Giallo (Liberali) Verde hanno preferito proseguire con una maggioranza Verde-Nera, con al CDU. Anche se ora è partita la selezione del possibile cancelliere verde del prossimo governo, difficilmente questo lascerà fuori la CDU, CSU. Avremo ancora un volta la soluzione peggiore per la Germania e per l’Europa, una maggioranza che unirà avarizia e miopia della CDU con massimalismo ecologista verde. Non avremo il piano Biden Europeo, ma una cattiva copia del Recovery Fund. Praticamente il nulla, al quadrato.