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La farlocca macchina del tempo di Manlio Di Stefano (il sottosegretario pro Cozza Pelosa)

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Ci sono dei casi in cui una persona dice cose che possono essere o molto sciocche o molto intelligenti. Prendiamo come esempio il sottosegretario Manlio Di Stefano del M5s. A Tagadá ha tranquillamente affermato che intanto, tra 30 anni, in Europa non si produrrà più acciaio, per cui ILVA deve fare “una transizione” come Milano. Ascoltate pure voi:

Secondo Di Stefano ILVA è praticamente già morta e bisogna predisporre una transizione per i 30 mila operai, indotto compreso, verso “I servizi”. Del resto secondo il grande economista industriale a cinque stelle, Milano hanno fatto così…

Potremmo dire  che Milano era capitale dei servizi già dalla fine del secolo scorso (il primo esempio che mi viene in mente sono i Grandi Magazzini Bocconi, o Edison) e che non si inventano così, dall’oggi al domani, tranne che per “Servizi” magari avanzati, si intenda lo scavo ed il riempimento di buche. Potremmo pensarla in ottica Keynesian-pentastellata: nel lungo periodo saremo tutti morti, quindi oggi diciamo e facciamo quello che ci pare, tanto tra trent’anni non saremo più. Però, in realtà, ci facciamo tre  semplici domande:

  • dato che ormai gli altiforni sembrano destinati a spegnersi nell’arco di due tre mesi, il Vicesegretario come intende mantenere le 10 mila famiglie senza reddito, cioè 25-30 mila persone,  in una sola città di neanche 200 mila abitanti?  facciamo organizzare due cocktail party tutti i giorni da Rocco Casalino a spese della Presidenza del Consiglio? A Palazzo Chigi c’è una vaga conoscenza del concetto di “Dignità del Lavoro”?
  • Come pensa di convertire queste persone al settore dei servizi? Costruiamo 10 mila trulli da affittare come B&B? Siamo sicuri che poi veramente qualcuno li utilizzerà, che ci sarà una domanda per questi servizi, oppure avremo soltanto l’ennesimo altoforno, ma turistico? Oppure gli facciamo studiare a tutti informatica mettendoli in  concorrenza con gli indiani che fanno lo stesso lavoro da anni a meno di 10 dollari all’ora? Oppure li rendiamo tutti dei trader online, o dei croupier?

Dire che tra trent’anni l’acciaio non sarà sicuramente prodotti in Europa, ma “Lo produrremo all’estero” significa:

  • o avere la macchina del tempo ed essere materialmente sicuri che NON produrremo acciaio nella UE fra 30 anni, visto che gli USa , ad esempio, hanno, e proteggono attivamente, le proprie acciaierie. Magari Manlio, come i personaggi di HG Wells, è andato nel futuro ed ha visto che costruiremo tutto con una lega di Grafene e Cozze Pelose;
  • o essere intenzionati a cedere tutto un settore industriale strategico agli stranieri extraeuropei, perchè l’acciaio prodotto all’estero sarà NON prodotti dagli europei, ma da altri;
  • oppure avere il cervello scollegato dalla bocca e la seconda che allinea parole in modo perfettamente casuale.

 

Lasciateci nei commenti l’opzione che ritenete più probabile….

 

 

 


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