Attualità
La farlocca macchina del tempo di Manlio Di Stefano (il sottosegretario pro Cozza Pelosa)
Ci sono dei casi in cui una persona dice cose che possono essere o molto sciocche o molto intelligenti. Prendiamo come esempio il sottosegretario Manlio Di Stefano del M5s. A Tagadá ha tranquillamente affermato che intanto, tra 30 anni, in Europa non si produrrà più acciaio, per cui ILVA deve fare “una transizione” come Milano. Ascoltate pure voi:
#tagada Il sottosegretario Di Stefano sull'#Ilva: «La politica deve rendersi conto che l'acciaio lo produrremo all’estero perché non conviene farlo in Italia. Dobbiamo pensare alla riconversione»
https://t.co/k29s9ygiz2— La7 (@La7tv) November 19, 2019
Secondo Di Stefano ILVA è praticamente già morta e bisogna predisporre una transizione per i 30 mila operai, indotto compreso, verso “I servizi”. Del resto secondo il grande economista industriale a cinque stelle, Milano hanno fatto così…
Potremmo dire che Milano era capitale dei servizi già dalla fine del secolo scorso (il primo esempio che mi viene in mente sono i Grandi Magazzini Bocconi, o Edison) e che non si inventano così, dall’oggi al domani, tranne che per “Servizi” magari avanzati, si intenda lo scavo ed il riempimento di buche. Potremmo pensarla in ottica Keynesian-pentastellata: nel lungo periodo saremo tutti morti, quindi oggi diciamo e facciamo quello che ci pare, tanto tra trent’anni non saremo più. Però, in realtà, ci facciamo tre semplici domande:
- dato che ormai gli altiforni sembrano destinati a spegnersi nell’arco di due tre mesi, il Vicesegretario come intende mantenere le 10 mila famiglie senza reddito, cioè 25-30 mila persone, in una sola città di neanche 200 mila abitanti? facciamo organizzare due cocktail party tutti i giorni da Rocco Casalino a spese della Presidenza del Consiglio? A Palazzo Chigi c’è una vaga conoscenza del concetto di “Dignità del Lavoro”?
- Come pensa di convertire queste persone al settore dei servizi? Costruiamo 10 mila trulli da affittare come B&B? Siamo sicuri che poi veramente qualcuno li utilizzerà, che ci sarà una domanda per questi servizi, oppure avremo soltanto l’ennesimo altoforno, ma turistico? Oppure gli facciamo studiare a tutti informatica mettendoli in concorrenza con gli indiani che fanno lo stesso lavoro da anni a meno di 10 dollari all’ora? Oppure li rendiamo tutti dei trader online, o dei croupier?
Dire che tra trent’anni l’acciaio non sarà sicuramente prodotti in Europa, ma “Lo produrremo all’estero” significa:
- o avere la macchina del tempo ed essere materialmente sicuri che NON produrremo acciaio nella UE fra 30 anni, visto che gli USa , ad esempio, hanno, e proteggono attivamente, le proprie acciaierie. Magari Manlio, come i personaggi di HG Wells, è andato nel futuro ed ha visto che costruiremo tutto con una lega di Grafene e Cozze Pelose;
- o essere intenzionati a cedere tutto un settore industriale strategico agli stranieri extraeuropei, perchè l’acciaio prodotto all’estero sarà NON prodotti dagli europei, ma da altri;
- oppure avere il cervello scollegato dalla bocca e la seconda che allinea parole in modo perfettamente casuale.
Lasciateci nei commenti l’opzione che ritenete più probabile….
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.