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La Dottrina Trump 2025: L’America torna “Fabbrica”, l’Europa si prepara all’estinzione. Amici e nemici

Richiesta del 5% di PIL per la NATO e previsione di un’Europa “irriconoscibile” ed estinta in 20 anni. Il piano che cambia tutto.

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Se a Bruxelles qualcuno sperava che il ritorno di Donald Trump fosse gestibile con qualche sorriso di circostanza e qualche acquisto in più di gas liquefatto, la pubblicazione della National Security Strategy 2025 è la doccia gelata che spegne ogni illusione.

Non siamo di fronte al solito documento infarcito di “diplomatichese”, ma a un manifesto brutale di Realpolitik economica e culturale. Il testo delinea un cambio di paradigma totale: fine dell’interventismo liberale “wilsoniano”, ritorno alla protezione degli interessi vitali e, soprattutto, una reindustrializzazione forzata che guarda all’economia reale come unico vero baluardo della sicurezza nazionale.

Il Ritorno di Hamilton: “Makers” contro “Takers”

Dimenticate la “finanza creativa”, i derivati e le bolle speculative che hanno arricchito Wall Street impoverendo la Rust Belt. La nuova amministrazione rispolvera Alexander Hamilton e punta tutto sulla produzione fisica. Il documento afferma chiaramente che “il futuro appartiene a chi produce (makers)”. L’economia non è più vista come un fine a sé stante, ma come la “roccia” su cui poggia la potenza militare.

La strategia si basa su tre pilastri economici che fanno impallidire il Green Deal europeo:

  • Dominio Energetico Assoluto: Mentre l’Europa si suicida economicamente con obiettivi climatici irraggiungibili, gli USA bollano le ideologie “Net Zero” come disastrose. L’obiettivo è scatenare la produzione di petrolio, gas e nucleare per abbattere i costi e attirare investimenti.
  • Sovranità delle Supply Chain: Si punta al controllo totale delle filiere. L’America non deve dipendere da “alcuna potenza esterna” per componenti critici. Questo significa dazi storici e incentivi massicci per riportare le industrie a casa.
  • Guerra al deficit: I deficit commerciali non sono più una statistica, ma una vulnerabilità strategica. L’amministrazione “non tollererà più” il free-riding e le pratiche predatorie, nemmeno dagli alleati7.

Il “Corollario Trump” e la Fine dell’Era delle Migrazioni

Sul piano geopolitico, il documento non si limita a rispolverare la Dottrina Monroe, ma la potenzia con un “Corollario Trump”. Il messaggio all’America Latina (e alla Cina che vi investe) è netto: l’emisfero occidentale è chiuso alle influenze ostili.

Ma il punto che farà saltare sulla sedia i progressisti di tutto il mondo riguarda l’immigrazione. La NSS 2025 dichiara ufficialmente che “L’era delle migrazioni di massa è finita”.

La sicurezza dei confini è elevata a “elemento primario della sicurezza nazionale”10. Il testo demolisce la retorica dell’accoglienza, affermando che i flussi incontrollati aumentano il crimine, distorcono il mercato del lavoro e minano la coesione sociale11. È la fine del modello multiculturale come lo conosciamo: le nazioni sovrane hanno il diritto esclusivo di decidere il proprio futuro demografico12.

Meritocrazia contro Ideologia “Woke”

Un’aggiunta significativa rispetto al passato è la guerra culturale interna alle istituzioni. Il documento celebra l’eliminazione dell’ideologia “woke” e delle politiche DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) dalle forze armate13131313. La competenza e il merito tornano ad essere gli unici metri di giudizio, considerati vantaggi di civiltà fondamentali che non possono essere sacrificati sull’altare del politicamente corretto.

Tabella: Confronto Strategico USA-UE

TemaStrategia UE / PrecedenteStrategia Trump 2025
EnergiaTransizione Green, rinnovabili, Net Zero

Dominio fossile e nucleare, costi minimi

CommercioGlobalismo, accordi multilaterali

Protezionismo, Dazi, Bilanciamento deficit

DifesaDipendenza USA, spesa < 2%

“Pace attraverso la Forza”, target 5% 17

ImmigrazioneGestione flussi, accoglienza diffusa

Chiusura,  Sovranità assoluta

ValoriMulticulturalismo, Diritti sovrannazionali

Sovranità nazionale, Famiglia tradizionale


Sondati NATO in esercitazione in Polonia (Photo by Army Sgt. Brian Godette, 382nd Public Affairs Detachment)

L’Ultimatum all’Europa: spese al 5% o “Irriconoscibili in 20 Anni”

Se la prima parte è un inno alla potenza americana, la sezione dedicata all’Europa (“Promoting European Greatness”) è in realtà un’autopsia impietosa di un continente in decadenza. Il tono non è diplomatico, è chirurgico: Washington vede l’Europa come un malato che rischia di morire per overdose di regolamenti e carenza di istinto di sopravvivenza.

La Diagnosi Shock: “Cancellazione di Civiltà”

Il passaggio più traumatico del documento non riguarda l’economia, ma l’esistenza stessa dei popoli europei. La Casa Bianca scrive nero su bianco che l’Europa affronta la prospettiva reale di una “cancellazione di civiltà” (“civilizational erasure”). Gli USA prevedono l’estinzione della civiltà europea.

Le cause individuate sono un atto d’accusa alle élite di Bruxelles:

  1. Regolamentazione soffocante: L’UE e le organizzazioni transnazionali hanno distrutto la creatività e l’industria, facendo crollare la quota europea del PIL globale dal 25% al 14%.
  2. Crollo demografico e sostituzione: Il testo prevede che, se i trend attuali continueranno, “il continente sarà irriconoscibile tra 20 anni o meno”.
  3. Perdita di identità: Si parla esplicitamente di censura, soppressione dell’opposizione politica e perdita di fiducia nella propria storia e cultura.

Washington ci sta dicendo che non investirà risorse per difendere nazioni che non vogliono difendere se stesse, non solo militarmente, ma biologicamente e culturalmente. Gli USA supporteranno solo quelle forze politiche europee che vogliono “restare europee” e recuperare la propria fiducia. Politicamente questo significa un cambiamento nell’appoggio politico radicale, che rischia di cambiare la prspettiva di tutta la UE.

NATO: Il “Hague Commitment” e la stangata del 5%

Qui arriva la mazzata contabile. Dimenticate il 2% del PIL, la soglia precedente di spesa militare della UE. Trump ha introdotto il “Hague Commitment”, che impegna i paesi NATO a spendere il 5% del PIL per la difesa.

Parliamo di cifre mostruose. Per l’Italia significherebbe passare da circa 30 a quasi 100 miliardi di euro l’anno. In un contesto di vincoli di bilancio europei, è impossibile senza smantellare il welfare o emettere debito massiccio. Ma il messaggio è chiaro: “I giorni in cui gli Stati Uniti sostenevano l’intero ordine mondiale come Atlante sono finiti”. O l’Europa paga, o è sola.

Ucraina e Russia: Basta “Guerre Eterne”

Sull’Ucraina, il realismo è totale. L’interesse USA è “negoziare una cessazione rapida delle ostilità”. Niente retorica sulla “vittoria totale”, ma la necessità di ristabilire la stabilità strategica con la Russia.

Il documento sferra poi un attacco feroce alla Germania, citata come esempio negativo per la sua dipendenza energetica schizofrenica: prima il gas russo, ora i pannelli cinesi, al punto che le aziende chimiche tedesche stanno costruendo impianti in Cina perché non possono più operare in patria. È la certificazione americana del fallimento del modello ordoliberista tedesco.

Conclusioni: il bivio italiano

Per l’Italia, questo documento è un avvertimento esiziale.

Il nostro modello basato sull’export rischia di schiantarsi contro il muro del protezionismo USA se non ci sarà un riequilibrio. Inoltre, la richiesta del 5% per la difesa è una bomba a orologeria sui conti pubblici.

Tuttavia, c’è uno spiraglio: gli USA cercano partner “sovrani” e bilaterali, scavalcando le istituzioni sovranazionali. Un’Italia che sappia riscoprire il proprio interesse nazionale e la propria industria potrebbe trovare a Washington un interlocutore pragmatico, a patto di abbandonare le velleità “green” e le ambiguità sulla difesa.

Trump, nello stesso tempo, dismette completamente la considerazione sulle strutture della UE, che anzi vengono viste come fra le responsabili della decandenza europea. Sarà molto difficile equilibrarsi ora fra attegiamentyo filo NATO ed europeismo spinto, perché le due posizioni stanno diventando sempre più antagoniste.

Trump sconvolge le carte in tavola

Domande e Risposte

L’obiettivo del 5% di spesa militare per la NATO è realistico per l’Europa?

No, non nel breve termine e non con gli attuali vincoli di bilancio UE. Attualmente, la media europea è a malapena al 2%. Arrivare al 5% 31 richiederebbe una vera “economia di guerra” o il taglio brutale di sanità e pensioni, politicamente suicida. Tuttavia, Trump usa questa cifra iperbolica come leva negoziale: o gli europei si svegliano e iniziano a pagare seriamente per la propria sicurezza, o l’ombrello americano si chiuderà, lasciando il continente esposto alle intemperie della storia.

Cosa intende il documento con “cancellazione di civiltà” dell’Europa?

Il documento usa toni apocalittici per descrivere il mix letale di denatalità, immigrazione di massa e odio di sé culturale (“oikofobia”). La previsione è che, senza un’inversione a U su confini e famiglia, la demografia di alcuni paesi NATO cambierà radicalmente, rendendoli “irriconoscibili” entro 20 anni32. Washington teme che futuri governi europei, espressione di popolazioni non più culturalmente occidentali33, possano non essere più alleati affidabili degli USA.

Come cambieranno i rapporti commerciali tra USA e Italia?

Si prevedono turbolenze. La strategia “America First” considera i deficit commerciali come un danno alla sicurezza nazionale e promette di combattere il dumping e le barriere all’export USA34. L’Italia, manifatturiera ed esportatrice, è nel mirino. Tuttavia, il documento apre a trattati commerciali “equi e reciproci” 35 con nazioni amiche. Roma dovrà scegliere: o seguire Bruxelles nel suicidio normativo, o negoziare bilateralmente con Washington offrendo sponde politiche in cambio di accessi al mercato.

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