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La «deriva contiana» di Forza Italia. Berlusconi si arrende al governo e nomina il moderato Schifani

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Ormai la deriva verso sinistra di Forza Italia è sempre più evidente. Berlusconi non vive senza il potere, ed i potere lo cerca con sempre maggior  assiduità, come dimostra il piacere fatto dal Governo con l’emendamento Pro Mediaset ultimo arrivato. Ora la storia d’amore fra Conte e Berlusconi sta arrivando sempre più vicina al felice epilogo delle nozze: al posto di Toti Berlusconi ha nominato a consigliere e guida di Forza Italia Renato Schifani, l’anima collaborazionista e moderata, ma di un moderatismo  che ormai è preistoria politica.

Di provenienza democristiana, parola che al giorno d’oggi sembra un po’ come citare i guelfi o dei ghibellini, soprattutto quando i successori dei “Comunisti” sono diventati difensori dell’apparato e del capitalismo più spinto. Schifani è un moderato che è un contributore attivo al PCC , non il partito comunista cinese, ma quello dei culi al caldo, e rappresenta quella parte dell’apparato che cade sempre in piedi, qualsiasi sia la maggioranza o il lato in cui va, apparentemente, il potere.

Uscito indenne da diverse inchieste, tra cui una per mafia durata 15 anni, nel tempo ha comunque consolidato la sua posizione dietro il cavaliere, mentre sistemava la nuora e perfino sua madre al Senato. A Roma il potere vero si vede in queste cose: non nelle decisioni politiche, ma nella capacità di occupare e condizionare il sottobosco dei posti di potere. Centrista,  contrario ai vari Salvini e Meloni perchè non moderati, ma anche scettico verso i protagonismi filo-piddini dei vari Brunetta e Carfagna, succede a Toti, che cerca di crearsi uno spazio, come autista del partito. Parliamo di autista perchè  il proprietario della macchina è, ovviamente, Berlusconi, che però sembra sempre più stanco e confuso. Con Schifani ormai è chiaro che l’auto, un tempo limousine, parcheggerà nel garage del PD, di fianco a quella cinquecento scassata che è il M5s, dove il maggiordomo Tajani sta già lucidando il pavimento.

Chi ha votato Forza Italia voleva diventare alleato con il governo più di sinistra della storia della Repubblica ? Forse no, ma ci se ne frega. Alla fine i voti non sono suoi, sono di proprietà di Berlusconi, in affitto a Schifani e Tajani, che li consegneranno a Zingaretti. Il M5s che era nato come “Nemico di destra e di sinistra” , ne diventerò il portatore d’acqua. Ironie della storia.


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