Attualità
La “Dark fleet” che trasporta il petrolio sanzionato perde il suo assicuratore e avrà dei guai
Le petroliere della “flotta oscura”, “dark fleet”, che trasportano petrolio dalla Russia, dal Venezuela e dall’Iran sono un bel problema per l’applicazione delle sanzioni occidentali, ma sono anche un rischio per i paesi rivieraschi perché vecchie e non sicure.
Le Isole Marshall, uno degli Stati di bandiera più popolari per le petroliere, hanno chiuso una compagnia assicurativa che offriva servizi assicurativi alle petroliere facenti parte di questa “dark fleet” di navi che trasportavano il petrolio sanzionato.
L’assicuratore, la Continental Steamship Owners Mutual Protecting & Indemnity Association Ltd, è stato “forzatamente sciolto” dalle Isole Marshall, secondo quanto riportato da International Registries. Fine dei giochi.
La compagnia ora sciolta sarebbe stata l’assicuratrice della petroliera Liberty, parte della “flotta ombra”, che si è incagliata al largo di Singapore la scorsa settimana. La Liberty, battente bandiera camerunense, avrebbe trasportato circa 1 milione di barili di olio combustibile dal Venezuela quando si è incagliata nello Stretto di Malacca. Ovviamente chi ha assicurato questa nave ha seriamente rischiato di pagare dei danni miliardari e andare in bancarotta.
La Marina indonesiana ha dichiarato all’inizio della settimana che il carico della Liberty è stato rimosso.
L’incidente evidenzia la preoccupazione ambientale per questa flotta irregolare, che utilizza per lo più vecchie petroliere a maggior rischio di fuoriuscita di petrolio e di disastri ambientali.
All’inizio del mese è emerso che Panama, le Isole Marshall e la Liberia hanno subito maggiori pressioni da parte dell’Occidente per aumentare il monitoraggio delle navi. Questi famosi Stati di bandiera per le petroliere hanno ricevuto pressioni per assicurarsi che le petroliere che battono la loro bandiera non violino il tetto di 60 dollari al barile per il greggio russo, ha riferito la Reuters la settimana scorsa, citando una fonte che ha visto le comunicazioni agli Stati di bandiera.
Gli Stati Uniti hanno guidato gli sforzi del G7 e dell’UE per imporre sanzioni ed embarghi sulle esportazioni russe di greggio e carburante. Il tetto di prezzo di 60 dollari al barile per il greggio russo prevede che le spedizioni di greggio russo verso Paesi terzi possano utilizzare assicurazioni e finanziamenti occidentali se i carichi vengono venduti a un prezzo pari o inferiore al tetto di 60 dollari al barile.
Nel frattempo, la Russia ha accumulato una “dark fleet” di petroliere, che l’aiuta a spedire il suo petrolio sui mercati internazionali, soprattutto in Asia, dopo che molti armatori greci, che precedentemente fornivano questi servizi, hanno deciso di interrompere i rapporti.
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