Attualità
La Danimarca potrebbe bloccare e controllare in mare le petroliere russe nelle proprie acque, dove passa il 60% del greggio russo
La Danimarca potrebbe essere incaricata di ispezionare e potenzialmente bloccare le petroliere cariche di greggio russo che navigano attraverso le acque danesi in violazione del tetto del prezzo o delle norme internazionali di navigazione.
È quanto scrive il Financial Times che riporta notizie apprese a Bruxelles.
Secondo le informazioni del giornale, la Danimarca avrà il compito di prendere di mira le petroliere che navigano attraverso lo stretto danese senza l’assicurazione occidentale. Secondo il documento, ciò deve essere fatto nel rispetto di leggi che consentano agli Stati di controllare le navi che temono costituiscano una minaccia ambientale. Praticamente il controllo delle caratteristiche assicurative e della qualità delle petroliere sarebbe il preptesto per rendere difficile il traffico al greggio russo. La geografia mostra come la Danimarca, potenzialmente, potrebbe bloccare il traffico russo.
60 per cento del petrolio russo attraverso le acque danesi
La notizia però non è stata confermata ufficialmente né da fonti dell’UE né da rappresentanti delle autorità danesi, in quanto, presumibilmente si tratta di discussioni in corso.
Secondo il Financial Times, circa il 60% delle esportazioni totali di petrolio russo via mare attraversano lo stretto stretto danese. Da qui vengono spediti ai mercati internazionali.
Pertanto, la Danimarca dovrebbe svolgere un ruolo chiave nel tentativo di attuare il tetto massimo del prezzo del petrolio russo imposto dall’Occidente. Deve limitare le entrate della Russia derivanti dal petrolio. Reddito che può andare, tra le altre cose, alla guerra in Ucraina.
Aggira il tetto massimo dei prezzi
La proposta arriva, secondo il Financial Times, in quanto i funzionari occidentali ammettono che “quasi nessuna” delle esportazioni di greggio russo è stata venduta al di sotto del tetto di 60 dollari al barile il mese scorso, anche se , attualmente, i prezzi stanno tornando al di sotto del limite.
Ciò avviene anche se sono ormai trascorsi 11 mesi da quando il gruppo dei paesi sviluppati del G7 ha introdotto la misura. È successo in risposta alla vasta invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Mentre le autorità danesi non hanno ancora risposto alla notizia, ha reagito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Dmitry Peskov afferma, secondo l’agenzia di stampa Reuters, di non aver ricevuto alcuna informazione su “un simile passo”.
Non commenterà se le navi da guerra russe scorteranno le petroliere attraverso Øresund se la Danimarca cercherà di bloccarle. Peskov ha detto che non commenterà “tali misure basate su articoli di giornale”, mostrando però un’insolita prudenza.
Precedenti storici infausti
Senza voler togliere nulla alla Danimarca, le ultime esperienze storiche non sono state brillanti: nella seconda guerra mondiale la Danimarce fu occupata in un solo giorno dalle truppe tedesche in marcia verso la Norvegia. Nel 1807 la flotta danese in porto a Copenhagen fu completamente distrutta da Nelson senza perdite. Il problema delle ispezioni delle navi neutrali a bordo su una delle cause della guerra anglo americana del 1812.
Le ispezioni in mare devono essere tenute seguendo delle regole stringenti, proprio a tutela del naviglio ed evitare l’imposizione di blocchi navali striscianti.
Tornando ai giorni nostri i russi hanno condotto ispezioni nel Mar Nero su cargo diretti o partenti dall’Ucraina. la Danimarca è un paese fortemente sostenitore della causa di Kiev. Quindi i presupposti per un’escalation potenziale ci sono tutti.
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