Crisi
La crisi colpisce il cuore dell’Europa: il caso Olandese
L’Olanda, alleato della Germania sulle politiche di bilancio in Europa, è stata fagocitata nella crisi economica.
Molto si e’ scritto a riguardo, cerchiamo di capirne le ragioni.
I DATI DELLA CRISI DELL’OLANDA
L’Olanda e’ in crisi, in piena crisi. La Disoccupazione ha avuto negli ultimi 3 mesi il balzo maggiore d’europa, ed il PIL ha andamenti analoghi alla Spagna.
A prima vista pero’, guardando gli indicatori, sembrerebbero smentite dai dati le teorie dei fautori della crisi causa squilibri della bilancia dei pagamenti (infatti qui l’attivo e’ analogo a quello della Germania) o dei fautori della crisi a causa dello stato sprecone ed indebitalo (qui il Debito Pubblico e’ decisamente inferiore a quello della Germania, seppur in presenza di un deficit maggiore).
Le peculiarita’ dell’Olanda sono dal punto di vista macro-economico le seguenti:
– L’andamento del mercato immobiliare che ha conosciuto una vera e propria bolla fino al 2008 (spinta sia dalla politica d’immigrazione che dall’allegria delle banche dei Paesi Bassi che hanno pompato miliardi e miliardi di prestiti nel mercato immobiliare privato e commerciale dal 1990, senza preoccuparsi che i mutuatari avessero garanzie sufficienti, finanziando piu’ del 100% del prezzo dell’immobile senza particolari garanzie; tutto cio’ e’ stato possibile anche perche’ lo Stato Olandese dava la possibilità di dedurre interamente gli interessi ipotecari dalle imposte) ed un collasso successivamente. Nessuna nazione della zona euro è così profondamente indebitata come l’Olanda, dove le banche hanno un totale di circa € 650 miliardi di prestiti ipotecari sui loro bilanci.
– L’inflazione non e’ esattamente sotto controllo (attualmente e’ doppia rispetto a Germania, Italia e Francia)
– Molti capitali interni sono dirottati verso la copertura del Debito Pubblico (in sostituzione di capitali esteri in uscita)
– Sono in atto forti misure di austerita’ (per ridurre il deficit che sfora il 3%): ben € 46 miliardi di misure non sono evidentemente sufficienti a mantenersi entro il limite di indebitamento della UE. Sono inoltre stati annunciati altri 4,3 miliardi di € di tagli ai servizi pubblici e sanitari, questi avranno effetti solo nel 2014
– Il Tasso di risparmio delle Famiglie e’ crollato, ed i consumi sono in case calante anch’essi; molti sono i fallimenti
– Il settore finanziario è molto gonfiato (anche a causa delle attivita’ nell’immobiliare) e le attività di tutte le banche è più di quattro volte tanto il volume della produzione. A febbraio, il governo è stato costretto a nazionalizzare SNS Bank, la quarta banca del paese, perché aveva un grande portafoglio di crediti in sofferenza per gli immobili. Le banche rimanenti vogliono cartolarizzare una parte dei loro giganteschi portafogli di prestiti e rivendere i titoli attraverso una banca speciale per i mutui ai fondi pensione del paese, in cui gli Olandesi hanno messo via via da parte grandi somme per la pensione.
CONCLUSIONI: LA POLITICA DEL SEGARE IL RAMO SU CUI SI E’ SEDUTI
I Paesi Bassi restano una delle nazioni maggiormente competitive dell’Unione europea, ma sono vittime delle stesse politiche di austerita’ che hanno richiesto a gran voce per i paesi periferici europei. A differenza dell Germania, qui non s’e’ fatta nel passato una politica deflazionistica sull’immobiliare, ma al contrario si sono fatte politiche che hanno agevolato il boom dei prezzi, ed ovviamente il crollo successivo. Le ulteriori misure di austerita’ previste entrare in vigore, unitamente alla prosecuzione del calo immobiliare, non potranno che avere ulteriori ricadute sulla ricchezza e sui consumi, e quindi anche sulle entrate fiscali e gli stessi conti pubblici.
Ovviamente la crisi a Domino dell’Euro-zona, ove continuasse, potrebbe accentuare le difficolta’ ed i problemi.
By GPG Imperatrice
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