La Corte Suprema potrebbe far saltare la politica climatico-energetica di Biden

Ieri  la Corte Suprema degli Stati Uniti ha iniziato a esaminando una causa intentata dagli stati repubblicani e dalle compagnie carbonifere su quanta autorità abbia l’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) per ordinare riduzioni delle emissioni nelle centrali elettriche. Il caso potrebbe rappresentare un ostacolo significativo alle future politiche climatiche dell’amministrazione Biden e potrebbe costituire un precedente sul potere delle agenzie federali di imporre limiti di anidride carbonica alle centrali elettriche. La Corte Suprema a maggioranza conservatrice ascolterà oggi le discussioni sul fatto che l’EPA abbia l’autorità di regolare le emissioni di gas serra dalle centrali elettriche a carbone e gas naturale esistenti ai sensi del Clean Air Act. Gli stati repubblicani guidati dal West Virginia e dai gruppi dell’industria del carbone stanno contestando una sentenza della corte federale dell’anno scorso secondo cui l’EPA aveva l’autorità di emanare tali regolamenti. “Non pensiamo che l’EPA abbia la capacità unilaterale di decarbonizzare il nostro paese”, ha detto lunedì il procuratore generale del West Virginia Patrick Morrisey a Maria Bartiromo di Fox Business, commentando il caso alla Corte Suprema. “Sappiamo che c’è solo una quantità limitata di autorità che l’EPA possiede rispetto a queste emissioni di carbonio … Questa è la grande opportunità per frenare l’eccesso di potere federale”, ha affermato AG Morrisey. “Le principali scelte politiche che incidono sull’economia nazionale non dovrebbero essere fatte da funzionari dell’agenzia non eletti”, secondo una memoria legale presentata dalla North American Coal Corporation, citata da NBC News.

Tra coloro che sostengono l’approccio dell’amministrazione, ha affermato il Natural Resources Defense Council (NRDC), commentando il caso secondo cui gli interessi favorevoli al carbone vogliono che la Corte Suprema “consegni loro un’autorizzazione per inquinare”. Comunque questa decisione cade proprio quando la crisi ucraina pone in evidenza come una decarbonizzazione che spina ad una dipendenza energetica dall’estero sia, in generale, assolutamente pericoloso.