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LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA METTE I BASTONI FRA LE RUOTE ALLA GERMANIA SUL GAS

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La Corte di Giustizia Europea ha giudicato illegittima la cancellazione dei limiti di trasporto del gas russo nell’importante gasdotto OPAL, obbligando così Gazprom a ridurre, a partire da oggi, gli invii di gas russo attraverso il gasdotto baltico Nord Stream 2. Un bel colpo alle politiche energetiche della Germania.

Opal è un importante gasdotto che dal Nord della Germania percorre tutto l’est per giungere sino alla frontiera con la Cechia e congiungersi con il gasdotto Net4gas. Alla sua costruzione nel 2011 si era lasciata a Gazprom la possibilità di utilizzarlo solo fino al 50%, mentre il resto doveva essere in uso a compagnie di altri paesi. Questo per diminuire la dipendenza energetica diretta dalla Russia, senza passare per altri paesi europei.

Nel 2016 questo limite era stato tolto dai funzionari UE, sempre molto proni verso Berlino, per permetterle di aumentare le importazioni da Nord Stream e Nord Stream 2 che non passano da paesi terzi. Un bel regalo energetico fatto però a spese di Ucraina e Polonia, che non avrebbero più incassato i diritti di transito, per cui Varsavia ha deciso di fare ricorso davanti alla corte di giustizia, vincendolo. La motivazione è che l’uso completo di Opal da parte del gas diretto russo avrebbe danneggiato la competizione di altre infrastrutture alternative come quelle che, in mano alla statale  PGNiG, passano per la Polonia.

Siamo all’ennesimo capitolo della guerra fra Russia e Germania, alleate, e tutto il resto dell’Europa orientale , appoggiato dagli USA. Il contatto diretto con la Russia mette in crisi gli incassi delle società statali di gestione dei gasdotti polacche ed ucraine, mentre Trump vede una eccssiva dipendenza tedesca dalla Russia oltre che una possibilità in meno di esportare il gas naturale liquido americano. Questo capitolo finisce con la sconfitta dell’asse Molotov Ribbentrop, ma siamo sicuri non è ancora stata scritta la parola fine.

 

 


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