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La corsa all’Artico: gli USA di Trump ordinano 6 nuovi rompighiaccio per chiudere il gap con Russia e Cina. La Finlandia sorride

Gli USA sfidano Russia e Cina nell’Artico: ordinati 6 nuovi rompighiaccio per la Guardia Costiera. Investimento da 8,6 miliardi, coinvolta anche la Finlandia per accelerare i tempi e difendere le risorse energetiche.

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Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Dopo anni di sonnolenza strategica mentre russi e cinesi facevano letteralmente il bello e il cattivo tempo tra i ghiacci polari, Washington batte un colpo. E che colpo. La Guardia Costiera degli Stati Uniti (USCG) ha assegnato ufficialmente i contratti per la costruzione di sei rompighiaccio Arctic Security Cutter (ASC). L’obiettivo è chiaro: ristabilire la mobilità regionale e affermare quel dominio che, negli ultimi decenni, era rimasto più sulla carta che nelle acque gelide del Nord.

Non si tratta solo di navigare, ma di mostrare la bandiera. La USCG è stata esplicita nel dichiarare che queste nuove unità serviranno a “difendere la sovranità degli Stati Uniti, proteggere le risorse energetiche e minerarie e contrastare la presenza degli avversari”. Insomma, una mossa vitale per la sicurezza nazionale che rientra nella dottrina del Force Design 2028 voluta dal Segretario alla Sicurezza Nazionale, Kristi Noem.

La spartizione della torta: un po’ di “America First”, un po’ di pragmatismo finnico

I contratti sono figli degli investimenti storici autorizzati dal Presidente Donald Trump sotto il One Big Beautiful Bill Act (OBBB). Un nome che è tutto un programma, ma che ha messo sul piatto 8,6 miliardi di dollari per rivitalizzare la flotta. Ecco come sono stati ripartiti i lavori:

  • Bollinger Shipyards Lockport LLC (USA): Costruirà fino a quattro ASC direttamente in Louisiana. La consegna della prima nave “Made in USA” è prevista per il 2029.

  • Rauma Marine Constructions Oy (Finlandia): Si è aggiudicata la costruzione di due ASC. La Finlandia, che di ghiaccio se ne intende, consegnerà la prima unità già nel 2028.

La strategia è interessante : si sfrutta l’expertise finlandese immediata per colmare il vuoto capacitivo a breve termine, mentre si lavora per riportare (onshoring) le competenze cantieristiche negli Stati Uniti nel lungo periodo.

Il gap capacitivo: i numeri non mentono

Perché questa urgenza? Basta guardare i numeri riportati dal Center for Strategic and International Studies per capire che Washington era rimasta pericolosamente indietro. La disparità delle forze in campo è imbarazzante per una superpotenza:

NazioneRompighiaccio attiviNote
Russia40Una flotta dominante e capillare.
Cina4Non è una nazione artica, ma corre veloce.
USA3Una dotazione finora insufficiente.

La Cina, pur non avendo sbocchi diretti sull’Artico, sta superando gli Stati Uniti nella costruzione di queste navi, creando quello che il rapporto definisce “un riflettore gigante sul rischio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Pechino e Mosca hanno già iniziato a collaborare, con esercitazioni congiunte di bombardieri al largo dell’Alaska e pattugliamenti della guardia costiera cinese in acque artiche.

Schema del Cutter artico , il rompighiaccio, della Guardia Costiera USA

Sovranità e risorse

“L’America è una nazione artica da oltre 150 anni e finalmente ci stiamo comportando come tale sotto il Presidente Trump”, ha commentato la Noem. Il messaggio è diretto: le risorse energetiche e le rotte commerciali dell’Artico sono troppo preziose per essere lasciate all’espansionismo altrui.

Il patto Icebreaker Collaboration Effort (siglato a novembre con Canada e Finlandia) e questi nuovi ordini segnano un cambio di passo.2 Si torna a investire nell’industria pesante e nella difesa attiva delle frontiere marittime. Resta da vedere se i tempi di consegna saranno rispettati, ma la direzione è tracciata: meno retorica burocratica, più acciaio in mare.


Domande e risposte

Perché gli Stati Uniti hanno deciso di affidare parte della costruzione alla Finlandia?

La decisione risponde a una logica di pragmatismo industriale. Mentre l’obiettivo a lungo termine è il “reshoring”, ovvero riportare la capacità costruttiva negli USA, al momento i cantieri americani necessitano di tempo per adeguarsi. La Finlandia possiede un know-how consolidato e immediato nella costruzione di rompighiaccio. Affidare due unità a Rauma permette di avere le prime navi operative già nel 2028, un anno prima di quelle americane, colmando più velocemente il gap strategico con Russia e Cina, e trasferendo al contempo competenze tecnologiche verso gli Stati Uniti.

In che modo questo investimento impatta sull’economia americana?

L’impatto è significativo e di stampo classicamente keynesiano. Il One Big Beautiful Bill Act stanzia 8,6 miliardi di dollari per la flotta polare. Di questi, una grossa fetta andrà ai cantieri Bollinger Shipyards in Louisiana, stimolando l’occupazione locale e la filiera dell’acciaio e della tecnologia navale. Inoltre, l’ordine esecutivo di Trump mira a rivitalizzare l’intera manifattura marittima americana, un settore che aveva perso competitività. Si tratta di spesa pubblica diretta che crea asset strategici e posti di lavoro industriali, non sussidi a pioggia.

Qual è la situazione geopolitica attuale nell’Artico che giustifica questa urgenza?

La regione è diventata un teatro di “competizione strategica”. La Russia possiede una flotta di 40 rompighiaccio e controlla vasti tratti delle rotte del Nord. La Cina, autodefinitasi stato “vicino all’Artico”, ha già 4 rompighiaccio e sta espandendo la sua presenza militare e commerciale, conducendo esercitazioni congiunte con Mosca vicino all’Alaska. Gli USA, con soli 3 rompighiaccio (spesso datati), rischiavano di perdere la sovranità sulle proprie acque e il controllo su rotte commerciali e risorse minerarie vitali. È una corsa per non essere estromessi dal futuro energetico e logistico del pianeta.

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