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LA COMMISSIONE VUOLE IL CONTANTE. La risposta della Commissione a Rinaldi conferma il SI della BCE al contante. Governo smentito

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Ad inizio anno  Antonio Maria Rinaldi aveva presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea, con la quale chiedeva se la Commissione concordasse con la BCE che una limitazione troppo forte all’uso del contante come quella imposta dal Governo Italiano,

Questa era l’interrogazione originale:

Dal 1 luglio 2020, il limite sarà di € 2.000 e dal 1 gennaio 2022 di € 1.000. Il 16 dicembre scorso, con una lettera indirizzata al ministro Gualtieri, la Banca centrale europea ha esplicitato alcune criticità che potrebbero sorgere a seguito dell´applicazione della norma.

Nel documento è sottolineato che il pagamento in contanti rappresenta uno strumento di inclusione dell’intera popolazione nel sistema economico e che tale modifica potrebbe creare una sperequazione sociale. Inoltre questi non necessitano di infrastrutture tecniche che richiederebbero investimenti obbligatori da parte delle piccole imprese, fondamentali per l’economia italiana.

È stato inoltre evidenziato che il governo avrebbe dovuto verificare la comparabilità dei costi dei mezzi di pagamento alternativi rispetto al contante e verificare l’esistenza di strumenti sostitutivi con minori ripercussioni negative per contrastare l’evasione fiscale. Ciò anche con riferimento alla direttiva n. 2015/849/UE relativa a specifiche verifiche in caso di pagamenti pari ad almeno € 10.000.

Alla luce di quanto sopra esposto, si pongono i seguenti quesiti alla Commissione:

Il suo indirizzo è in linea con le indicazioni della BCE?

Cosa intende fare per evitare i rischi evidenziati dalla BCE?

La BCE ha infatti messo in luce come il contante permetta a tutti, anche a chi non è provvisto di conto corrente e di strumenti di pagamento elettronici, di partecipare alla vita economica e sociale della comunità Quindi limitare eccessivamente, come fa l’Italia, l’uso del contante è uno strumento di esclusione e di discriminazione nei confronti delle classi più deboli. Inoltre chi ha valutato i costi di questa scleta per il pubblico?

Ieri la Commissione Europea ha risposto all’interrogazione di Rinaldi..  anzi risponde Gentiloni , tanto per essere precisi, con questo testo

Ai sensi del diritto dell’UE, le banconote e le monete in euro hanno corso legale nella zona euro. L’articolo 128, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabilisce il corso legale delle banconote in euro e l’articolo 11 del regolamento (CE) n. 974/98 fa riferimento alle monete in euro.

Il considerando 19 del regolamento n. 974/98 precisa tuttavia che “le eventuali limitazioni di pagamento in banconote o monete metalliche, decise dagli Stati membri per motivi d’interesse pubblico, non sono incompatibili con il corso legale delle banconote e delle monete metalliche in euro, a condizione che esistano altri mezzi legali di estinzione dei debiti pecuniari”.

L’Italia ha adottato diverse misure per combattere l’evasione fiscale, con un divario fiscale stimato a 109,1 miliardi di EUR nel 2016. Il bilancio 2020, in particolare, mira a contrastare le omesse dichiarazioni dei redditi incoraggiando i mezzi di pagamento tracciabili, anche attraverso limiti più bassi per i pagamenti in contanti. Ciò è in linea con la raccomandazione specifica per l’Italia, formulata dal Consiglio il 9 luglio 2019, relativa al potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti: ciò rientrerebbe nella categoria delle limitazioni di pagamento in contanti “per motivi d’interesse pubblico” ai fini del regolamento 974/98.

Ai sensi dell’articolo 127, paragrafo 4, TFUE, la Banca centrale europea (BCE) può formulare pareri da sottoporre alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell’Unione competenti o alle autorità nazionali su questioni che rientrano nelle sue competenze. L’imposizione di nuovi limiti di pagamento in contanti è chiaramente una questione su cui la BCE è legittimata a dare il suo parere agli Stati membri. Nel dicembre 2019 la BCE ha inviato una lettera alle autorità italiane nella quale ricordava la necessità di consultare la BCE su progetti di disposizioni legislative che ricadono nel suo ambito di competenza, inclusi quelli relativi ai mezzi di pagamento.

La Commissione non ha nulla da aggiungere al contenuto della lettera della BCE.

Quindi la commissione concorda con la Banca Centrale Europea per cui una riduzione eccessiva del contante è viene ad essere un elemento di esclusione sociale delle fasce deboli e che, comunque, in queste scelte, debba essere attentamente considerato il costo sociale. Ora vista la volontà di proseguire con la limitazione del contante verso la famosa società Cashless, sogno di Orwell e di tutti i dittatori, abbiamo che ilGoverno Italiano, quello di Conte BIS, sta VIOLANDO LE DISPOSIZIONI DELLA BCE,  seguite anche DALLA COMMISSIONE. Non è che ci prenderemo una procedura di infrazione per questa scelta? Oppure che il primo che farà ricorso davanti alla Corte di Giustizia Europea farà annullare una norma, chiaramente, illegittima?


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