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LA COLOMBA YELLEN DA’ UNA MANO A DRAGHI

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Questa settimana l’evento finanziario è stata l’audizione del governatore della FED, Yellen, davanti al senato USA. Una testimonianza molto interessante perchè ha presentato una Yellen molto “Colomba” e ben poco “Falco”, anche disponibile ad una sorta di autocritica, nel limiti in cui possono fare autocritica i governatori delle banche centrali.

La Yellen ha detto che è prematuro vedere nel calo recente dell’inflazione un fallimento della politica monetaria della FED , che puntava ad un’inflazione del 2% a fine anno, però ha ammesso che la FED sta controllando in modo molto attento l’andamento inflazionistico, che non è soddisfacente. Inoltre , dato che la crescita non è , evidentemente, quella che la FED si aspetta, anche il volume dell’attivo della FED stessa diminuirà più lentamente, o , per dirla meglio, il rallentamento della sua crescita sarà meno sentito.

Tutti scommettevano su un nuovo aumento dei tassi a settembre, ma il fatto che le attese inflazionistiche siano così basse ed anzi si riducano vengono a rendere questo passo meno probabile, come indica bene questo grafico sulle aspettative in materia:

Naturalmente tutte le borse hanno festeggiato, anche perchè in contemporanea sono giunti buoni segnali sulla produzione industriale cinese:

 

Ok, ma c’è da festeggiare? Praticamente la Yellen ha ammesso che la politica monetaria della FED non riesce a raggiungere i propri obiettivi per cui c’è da prepararsi ad una fase di tassi bassi più prolungata del previsto. Qualcuno che ha fatto i conti fa notare che se la FED tiene i tassi allo 1,75% è perchè non si aspetta che la crescita possa mai andare oltre il 2-2,5% negli USA, che, per quell’economia, è un valore di stagnazione profonda (ok , per l’Italia sarebbe il boom economico più totale..).

Una bella stagnazione, con inflazione minima , che manda alle stelle il valore reale delle azioni ed il conseguente market cap.

Se guardiamo il valore reale del market cap è anche peggio

Insomma il valore capitalizzato del mercato azionario a partire dal 2009 ha superato l’equivalente rapporto con l’economia reale. Vi è una crescita del  valore azionario che è squilibrata ed in eccesso rispetto alla crescita economica. Come fa il valore delle azioni a crescere senza una correlazione con la crescita dell’economia ? Non avvertite anche voi una certa puzza di bruciato?

La Yellen quindi rallenterà la strenna monetaria e continuerà a “Drogare” il mercato. Magari vuol chiudere il suo mandato nel 2018 senza vedere una crisi finanziaria, anche perchè a 71 anni magari non ha voglia di grane.

Come questo aiuterà Draghi ? Se la FED rallenta la stretta monetaria, visto che nè la BoJ ne la BoE hanno voglia di diminuire la liquidità, allora anche la BCE potrà rallentare il proprio cammino di uscita dal quantitative easing, con la scusa che anche l’inflazione europea non è in crescita. Draghi potrebbe terminar il proprio mandato senza creare problemi ai mercati finanziari e lasciando la parte del “Cattivo” al tedesco che lo seguirà.

Grazie mille

 


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