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La Cina testa il volo spaziale ipersonico con lancio da rampa

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La Cina sostiene di aver riutilizzato il vecchio metodo dello “SkiJump”, la rampa utilizzata nelle poertaerei per facilitare i decolli, per lanciare dei veicoli ipersonici spaziali, secondo il SCMP.

“I risultati hanno dimostrato che la tecnologia dello skijump – considerata obsoleta per le moderne portaerei – potrebbe essere adattata per i lanci orbitali dallo spazio vicino”, ha dichiarato Wang Yunpeng, scienziato principale, professore associato presso l’Istituto di meccanica dell’Accademia cinese delle scienze a Pechino.

“Potrebbe anche risolvere un problema che ha tormentato i ricercatori del settore ipersonico per decenni: come superare la forte e imprevedibile turbolenza generata a velocità estremamente elevate e ottenere una separazione morbida tra la piattaforma portante e la navetta”.

Il team di Yunpeng ha testato il metodo a una velocità sette volte superiore a quella del suono, utilizzando versioni in scala ridotta di un vettore ipersonico e di un aereo orbitante simile alla navetta spaziale.

Il trampolino di lancio sulle portaerei convenzionali funge da breve pista di decollo per gli aerei, fornendo la portanza sufficiente per farli decollare dal ponte spinti unicamente dal loro peso mentre la portaerei si muove a tutta velocità controvento a circa 60 km/h.

Lo studio è stato pubblicato l’8 dicembre sulla rivista Acta Aeronautica et Astronautica Sinica.

I ricercatori hanno utilizzato un pistone a pressione per lanciare un modellino di aereo in scala 1/80 da un portamodelli lungo tre piedi (metri) nella galleria del vento JF-12 in Cina e hanno raggiunto con successo Mach 7 (sette volte la velocità del suono) per imitare l’accensione dei motori a razzo.

Il test è stato effettuato in una delle gallerie del vento più efficaci al mondo, il JF-12, che simula le onde d’urto delle esplosioni chimiche facendo circolare aria estremamente calda ad alta velocità. In questa struttura all’avanguardia vengono simulate le condizioni del volo ipersonico, anche se la durata dell’impulso ad alto numero di Mach può durare solo pochi secondi.

Questo costoso esperimento “ha verificato la fattibilità e l’efficacia del metodo di separazione attiva”, secondo il team di Yunpeng. Il team ha affermato che è stato abbastanza lungo da dimostrare che, rispetto alle tecniche di separazione convenzionali, “il design modificato dello ski-jump ha eliminato lo spazio tra i due corpi dell’aereo”, riducendo al minimo le possibilità di collisione.

Questo esperimento apre le porte alla possibilità di lanci spaziali con partenza orizzontale. Non si tratta di una novità assoluta, anzi è un’idea storicamente quasi vecchia: il Sanger Bredt Silbervogel, disegnato in epoca nazista, prevedeva un bombardiere orbitale lanciato orizzontamente da un booster che poi si sarebbe sollevato attraverso uno skyjump. Esattamente come il progetto cinese.


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