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La Cina sovvenziona le centrali elettriche a carbone, nonostante la crescita delle rinnnovabili. Che dirà Greta?

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La Cina inizierà a garantire i pagamenti alle centrali elettriche a carbone in base alla loro capacità installata a partire dal gennaio 2024, mentre il primo consumatore di carbone al mondo cerca di garantire la stabilità della fornitura di energia elettrica. Tutto questo nonostante la crescita nella produzione di energia rinnovabile. 

La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC), il pianificatore statale, ha dichiarato venerdì che le centrali termiche nella maggior parte della Cina saranno in grado di recuperare circa il 30% dei loro costi di capitale nei prossimi due anni, secondo quanto riportato da Reuters.

I pagamenti garantiti saranno una tariffa raccolta dagli utenti industriali e commerciali che le centrali a carbone riceveranno dall’operatore di rete. Una specie di “Premio al carbone”. Che dirà Greta? Niente, la Cina non le interessa.

La capacità di produzione di carbone in Cina continua ad aumentare, ma una parte di essa rimarrebbe inattiva in quanto servirebbe come riserva per la produzione intermittente di energia solare ed eolica, con un costo per le società di servizi. I ricavi e i margini di profitto dei produttori di energia elettrica sono inoltre compressi dai massimali imposti dal governo sulle tariffe che possono essere applicate ai consumatori.

La Cina è il leader mondiale nella spesa per le energie rinnovabili, ma è anche una delle poche grandi economie che ancora approva e costruisce capacità a carbone. La sicurezza energetica e la necessità di una produzione stabile di energia durante i picchi di domanda per sostenere l’economia in crescita e la stabilità dell’approvvigionamento precedono le preoccupazioni sulle emissioni.

La Cina ha già raggiunto l’obiettivo di avere più capacità elettrica installata da combustibili non fossili che da combustibili fossili prima del previsto, con il 50,9% della sua capacità elettrica che ora proviene da fonti non fossili. Già nel 2021, le autorità cinesi avevano dichiarato che avrebbero puntato a far sì che le fonti rinnovabili superassero la capacità installata di combustibili fossili entro il 2025.
La Cina non ha rivali a livello mondiale nella spesa per le energie rinnovabili, investendo per aumentare la propria capacità di energia solare ed eolica.

Finora, quest’anno, le energie rinnovabili hanno contribuito a compensare parzialmente l’insufficiente produzione di energia idroelettrica dovuta alla siccità, ma il carbone ha salvato la situazione. Però l’esistenza delle centrali a carbone garantisce al continuità delle forniture anche in presenza di condizioni meterologiche avverse alle rinnovabili. 

Solo nella prima metà del 2023, la Cina ha approvato più di 50 GW di nuova energia a carbone, ha dichiarato Greenpeace in un rapporto dell’inizio dell’anno. Si tratta di una cifra superiore a quella dell’intero 2021, ha aggiunto il gruppo ambientalista.


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