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Energia

La Cina sostituisce l’India come acquirende del petrolio russo dall’Asia orientale

I 10 milioni di barili di petrolio russo Sokol bloccatin in mare in Asia orientale stanno muovendosi verso la Cina, verso piccoli raffinatori privati che hanno meno scrupoli nei confronti delle sanzioni finanziarie USA. Ovviamente in questo caso

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Petroliera russa
Petroliera russa

I carichi bloccati di greggio russo Sokol, prodotto dai giacimenti dell’isola di Sakhalin, precedentemente diretti in India ma fermi al largo della Corea del Sud e di Singapore per le rigide sanzioni finanziarie degli USA, hanno iniziato a dirigersi verso la Cina, iniziando a smaltire un arretrato di oltre 10 milioni di barili di questo tipo di petrolio greggio fermi sulle navi cisterna in mare.

La Cina ha aumentato gli acquisti di Sokol nelle ultime settimane e i suoi raffinatori indipendenti dovrebbero ricevere diverse spedizioni di questo tipo questo mese, hanno dichiarato gli operatori del settore a Bloomberg, che ha anche notato che le navi cisterna caricate con Sokol e ferme al largo di Singapore da dicembre hanno iniziato a muoversi verso le coste cinesi.

L’applicazione più severa delle sanzioni del G7 e i relativi problemi di pagamento hanno frenato gli acquisti indiani di alcuni carichi di greggio russo, con le petroliere precedentemente dirette in India che sono tornate indietro verso est, come hanno mostrato i dati di tracciamento delle petroliere monitorati da Bloomberg all’inizio di quest’anno. Appare evidente che le raffieneri cinesi, che magari producono per il mercato interno, hanno molto meno timore delle sanzioni USA. Inoltre la Cina, che ha un’export notevole di prodotti finiti verso la Russia, non ha i problemi dell’india nei pagamenti diretti in Yuan o rubli.

Questi piccoli raffinatori privati, in concorrenza con le grandi imprese statali, sono aziende di medie dimensioni che lavorano in gran parte per il mercato interno e che sono note per comprare il petrolio dalle fonti più convenienti in assoluto, con pochi scrupoli sulla sua provenienza. Per loro il Sokol va benissimo. 

Alla fine dello scorso anno, gli Stati Uniti hanno assunto una posizione più dura sulle sanzioni contro la Russia e hanno sanzionato diverse navi per aver violato il tetto di prezzo del G7 di 60 dollari al barile, al di sopra del quale i carichi non possono usufruire di assicurazioni e finanziamenti occidentali. Alcune di queste navi cisterna erano già in viaggio verso l’India caricate con il grado Sokol della Russia e sono partite dai porti dell’Estremo Oriente in Russia.

Secondo Bloomberg, la prima nave cisterna che trasportava Sokol è stata scaricata questo fine settimana in Pakistan, presso una raffineria a ovest della capitale Karachi.
Nel frattempo, le maggiori raffinerie statali in India sono diventate sempre più caute nell’impegnarsi in forniture contrattuali di greggio russo, timorose di incorrere potenzialmente nell’applicazione più severa delle sanzioni statunitensi sulle esportazioni di petrolio russo, come hanno riferito a Bloomberg la scorsa settimana diverse fonti a conoscenza della questione.


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