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La Cina si affida a un cannone ad acqua con AI per combattere le Filippine

la Cina sviluppa un cannone ad acqua, molto più preciso e guidato dall’intelligenza artificiale, per il suo scontro con le Filippine. Questo però potrebbe spingere a un’escalation, ma, di per se, i cannoni ad acqua sono usati anche per difendere le navi mercantili

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Il primo cannone ad acqua ‘intelligente’ al mondo, controllato dall’intelligenza artificiale (AI), è stato sviluppato dai ricercatori della Cina centrale – e potrebbe portare l’arma non letale a nuovi livelli, diventanto decisiva negli scontri con le Filippine neil Mar Cinese Meridionale.

Pechino vede sempre più queste armi come essenziali per rafforzare il suo controllo sulle acque contese, riducendo al contempo le probabilità di scontri armati.

L’uso dei cannoni ad acqua nelle dispute del Mar Cinese Meridionale è destinato ad aumentare in frequenza e intensità, cambiando potenzialmente le regole del gioco in questa regione sensibile, secondo alcuni ricercatori della Guardia Costiera cinese.

Scontro Cina Filippine nel Mar Cinese Meridionale

Un cannone ad acqua è un dispositivo azionato da una pompa d’acqua ad alta pressione per generare un forte getto ad alta velocità. Un potente cannone ad acqua può attaccare bersagli a oltre 100 metri di distanza, generando una pressione di oltre 1,2 megapascal. Un maschio adulto che lo affronta di petto potrebbe subire una forza d’impatto di quasi nove tonnellate, equivalente a quella di un elefante africano. Quindi sono armi solo teoricamente non letali, perché ad essere colpito da questo getto si può essere sbattuti in mare o contro oggetti contundenti.

Negli ultimi mesi, le navi filippine sono state spesso colpite da cannoni ad acqua durante gli scontri con le navi della guardia costiera cinese. In un incidente degno di nota, il mese scorso, il parabrezza di una cabina di pilotaggio è andato in frantumi, ferendo diversi membri del personale.

In un altro scontro a Second Thomas Shoal, noto come Renai Reef in Cina e Ayungin Shoal nelle Filippine, i membri dell’equipaggio di una nave da rifornimento filippina hanno sventolato una bandiera bianca a causa del fuoco incessante delle armi.
Tuttavia, in base ai video rilasciati da entrambe le parti, la precisione di queste armi lascia molto a desiderare, mancando spesso il bersaglio nel mare agitato.

È un problema che il cannone ad acqua intelligente mira a risolvere. Sviluppato dall’Istituto di Ricerca sui Dispositivi Elettrici di Propulsione Marina di Wuhan, è in grado di identificare automaticamente i bersagli e di regolare la potenza e la traiettoria del getto in base al feedback in tempo reale di una telecamera fotoelettrica.

Il cannone ad acqua è anche dotato di sensori di movimento che raccolgono lo stato di oscillazione della nave per modificare i parametri balistici. In questo modo i modelli previsionali permettono di colpire un punto esatto della nave che si vuole colpire, nonostante il movimento reciproco dei due natanti.

La AI si è dimostrata in grado di apprendere, con grande capacità pratica, quello che accade a casua dei moti marosi, con la possibilità di sbagliare bersaglio di soli due metri anche in condizioni di mare molto agitato o di venti forti, migliorando dal 33% al 54% il risultato dei cannoni tradizionali.

Bisogna dire che il cannone ad acqua non è utilizzato solo dalla Cina per il suo scontro con le Filippine, ma, ad esempio, è uno strumento di difesa molto usato dalle navi mercantili, che non possono avere armi a bordo, ma devono difendersi dagli attacchi dei pirati in varie zone pericolose del mondo.

Cannone ad acqua anti pirati

L’uso di queste armi potrebbe portare a errori di valutazione

La Cina ha montato cannoni ad acqua su molte delle proprie navi della guardia costiera, utilizzate per affermare i propri diritti nello spazio marittimo, dove però nessuna delle parti in gioco sembra interessata a cedere.

Il fatto che queste armi siano, in teoria, non letali può portare a un abuso nel loro utilizzo: la potenza di un cannone ad acqua comunque può ferire o gettare in mare i marinai, e conunque si viene a presentare come un atto ostile molto pesante.

La Cina in questa fase sta abusando di questi mezzi nell’affermazione delle proprie pretese sul Mar Cinese Meridionale, cosa succederebbe se domani si trovasse ad affrontare una nave con un cannone ad acqua più potente. O se un comandante con ordini precisi passasse al livello superiore?

Anche affidarsi al fatto che le Filippine, ad esempio, abbiano una flotta meno potente rispetto a quella cinese può essere fuorviante: Manila ha accordi con gli USA e, nel caso di eventi violenti, potrebbe appoggiarsi alla flotta a stelle o strisce o anche a quella giapponese, portando il conflitto a un livello superiore.

 

 

 

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