Attualità
La Cina lancia il primo satellite per il 6G. Intanto l’Occidente si blocca con il lockdown
La Cina ha fatto un balzo in avanti rispetto agli Stati Uniti nella tecnologia delle telecomunicazioni satellitari con il lancio del primo satellite al mondo per le telecomunicazioni 6G al mondo.
Il satellite sperimentale contenente tecnologia di telecomunicazione avanzata è stato lanciato venerdì in orbita terrestre bassa dal Centro di lancio satellitare di Taiyuan, nella provincia settentrionale dello Shanxi, nella provincia cinese dello Shanxi, ha riferito l’Asia Times.
Il carico utile di un razzo vettore Lunga Marcia-6 era costituito dal satellite 6G e da altri 13 satelliti. Un video del lancio è stato pubblicato su Twiter tramite l’Università di Scienza e Tecnologia Elettronica della Cina. Notiamo l’alto numero di satelliti lanciati, tanto che si parla di un rapido esaurimento degli spazi orbitali da parte dei cinesi.
Il satellite, sviluppato congiuntamente da Chengdu Guoxing Aerospace Technology e Beijing MinoSpace Technology, sarà utilizzato in un programma di test pilota per testare la tecnologia 6G nello spazio.
Secondo Yicai Media Group, il 6G è più di 100 volte più veloce del 5G – consente una trasmissione senza soluzione di continuità, distanze più lunghe, velocità più elevate e una minore potenza di uscita dallo spazio ai dispositivi di comunicazione terrestri. Si tratta di un tipo di tecnologia che richiede anche una nuova generazione di transistor, che probabilmente saranno basati sul nitrito di gallio, che permetterà una maggiore libertà nella circolazione degli elettroni.
La tecnologia 6G è ancora in fase iniziale, ma il lancio di venerdì sembra dimostrare che la Cina ha superato gli Stati Uniti nei test spaziali. Molti ostacoli sono ancora previsti con la tecnologia, dato che i test inizieranno a breve termine. Samsung, LG e Nokia stanno sviluppando e dove Giappone, Corea del Sud e Cina sono all’avanguardia.
In USA si stanno sviluppando alcune componenti che dovrebbero, in un futuro, essere portanti nella tecnologia in questione, ma anche questo stato sembra ormai piuttosto tagliato fuori. L’Unione Europea è completamente fuori dai giochi, proprio non partecipa alla corsa: la visione sovietica dell’economia si è rivelata molto efficiente nè innovativa. Siamo troppo involuti nella burocrazia e, francamente , nella rigida stupidità, per poter puntare sulla tecnologia.
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