La Cina, e i cinesi, si rifugiano nell’oro in un momento di instabilità

La Cina ha superato l’India come primo consumatore di gioielli d’oro al mondo, con l’oro che diventa sempre più ricercato come investimento sicuro a fronte di un mercato immobiliare in crisi e di azioni volatili che hanno spazzato via ingenti ricchezze.
Secondo il Rapporto 2023 del World Gold Council riportati da SCMP, il consumo di gioielli in oro in Cina ha raggiunto le 630 tonnellate lo scorso anno, con un aumento annuo del 10%.
“Le indagini della People’s Bank of China (PBOC) mostrano che le intenzioni di risparmio delle famiglie si sono aggirate intorno ai massimi storici nel 2023 e questo ha favorito l’oro, dato il suo status di riserva di valore da sempre”, si legge nel rapporto.
Poiché la volatilità degli asset è stata accentuata dalla crisi dei mercati immobiliari e azionari cinesi, dalla debolezza dello yuan e dall’instabilità del contesto politico, un numero sempre maggiore di cinesi si è rivolto all’oro, considerandolo il mezzo migliore per preservare la propria ricchezza.

Nonostante un calo globale più ampio, gli investimenti annuali in lingotti e monete d’oro sono aumentati anche in Cina del 28% nel 2023, anno su anno, raggiungendo le 280 tonnellate, secondo il rapporto.

“La mancanza di alternative e la copertura contro la volatilità della valuta, insieme ai continui acquisti da parte della People’s Bank of China”, sono stati i principali fattori che hanno determinato la ripresa della domanda in Cina, si legge nel rapporto.

La banca centrale cinese è stata anche il più grande acquirente d’oro dello scorso anno, con un aumento totale di 225 tonnellate delle sue riserve d’oro nel corso dell’anno, che ha segnato la più alta aggiunta annuale da almeno il 1977, secondo il rapporto.
Le nuove aggiunte, che secondo il rapporto aiutano a coprire la crescente volatilità degli asset in tempi di crisi, hanno portato le riserve auree totali della PBOC a 2.235 tonnellate, anche se questo stock rappresenta solo il 4% delle vaste riserve internazionali della Cina.
Riserve auree della Cina

In prospettiva, la domanda di gioielli d’oro in Cina potrebbe subire dei contraccolpi nel 2024, dopo la tradizionale spinta alle vendite del Capodanno lunare nel primo trimestre, ha sottolineato il rapporto.

L’aumento dei prezzi dell’oro e il potenziale rallentamento della crescita economica potrebbero limitare il budget delle famiglie per l’oro e il rapporto ha evidenziato come questo potrebbe esercitare una pressione sulla domanda di gioielli in oro nel resto dell’anno.
“Inoltre, il 2024 è un anno meno propizio per i matrimoni, il che potrebbe danneggiare la domanda di gioielli nuziali”, si legge nel rapporto, aggiungendo che i consumatori dovrebbero essere motivati dalla “conservazione del valore” nelle loro acquisizioni di beni.
Secondo i dati delle dogane cinesi, le importazioni di oro per uso non monetario – compresi prodotti come i gioielli d’oro – sono salite a 1.447 tonnellate lo scorso anno, superando il precedente record di 1.427 tonnellate del 2018.

Il peso totale dello scorso anno ha segnato un aumento di sette volte rispetto al 2020, mentre il valore di 90 miliardi di dollari ha rappresentato un aumento di quasi nove volte nello stesso periodo.
Secondo i media statali, i giovani delle città di livello inferiore e delle contee meno ricche hanno contribuito in modo particolare alla corsa all’acquisto dell’oro, visto che gli edifici e le case non finite non si vendono bene nonostante il notevole calo dei prezzi. L’oro è diventato un vero e proprio bene rifugio nel momento in cui ci sono forti incertezze.

Nonostante l’aumento dei prezzi e le spese aggiuntive per l’acquisto di lingotti o gioielli presso i punti vendita al dettaglio, il livello di consumo annuo pro capite di gioielli d’oro nelle città di terza fascia e inferiori è passato da 460,70 yuan (64 dollari) nel 2017 a 617,50 yuan nel 2022, con un tasso di crescita annuo composto del 6%, ha riferito l’emittente statale CCTV. Si tratta di un valore superiore a quello dei loro colleghi delle aree metropolitane e alla media nazionale.