Seguici su

Attualità

La Cina blocca l’import ittico dal Giappone dopo il versamento delle acque contaminate da Fukushima

Pubblicato

il

Il Giappone, con l’approvazione dellle autorità nucleari e perfino della Corea, ha deciso di versare in mare parte delle acque accumulate nella centrale nucleare di Fukushima. Di fronte alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza delle importazioni di prodotti alimentari dal Giappone, la Cina continentale ha promesso di adottare “tutte le misure necessarie” per placare le preoccupazioni dei suoi consumatori. Tra queste, l’estensione del divieto di importazione da 10 prefetture giapponesi, tra cui quella di Fukushima, e la decisione di sottoporre a controlli completi tutte le spedizioni provenienti da altre regioni, invece di limitarsi a controlli a campione, a causa dei timori di una contaminazione nucleare residua.

L’Amministrazione generale delle dogane della Cina continentale ha dichiarato che il piano di scarico delle acque del disastro nucleare del 2011 “non ha rispecchiato appieno le opinioni degli esperti” e che adotterà “tutte le misure necessarie” per garantire la sicurezza dei consumatori cinesi. Anche gli alimenti provenienti da altre zone del Giappone, in particolare i prodotti acquatici commestibili, saranno sottoposti a un controllo “rigoroso al 100%” dei documenti di certificazione e a un’ispezione. Praticamente i prodotti ittici giapponesi sono sottoposti ad un bando. 

“Dal disastro nucleare di Fukushima del 2011, le dogane cinesi hanno attribuito grande importanza alla questione della contaminazione radioattiva degli alimenti giapponesi importati in Cina. Ha monitorato attentamente le misure adottate dal governo giapponese, ha continuato a valutare il rischio e ha risposto prontamente”, ha dichiarato venerdì l’agenzia doganale. Anche Hong Kong ha affermato che applicherà stretti controlli sulle importazioni cinesi.

Il Giappone è il quinto partner commerciale della Cina continentale, ma a questo punto i prodotti ittici giapponesi, che erano aumentati del 14% nel 2022, rischiano di essere posti fuori mercato e questo verrà sicuramente a colpire l’interscambio.  Secondo quanto comunicato a febbraio dal Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone, nel 2022 il valore delle esportazioni di prodotti agricoli, forestali e alimentari giapponesi verso la Cina continentale ha raggiunto i 278,3 miliardi di yen. 1,74 miliardi di euro.

I prodotti giapponesi, come le capesante, erano estremamente apprezzati sul mercato cinese, ma, a questo punto, i consumatori cinesi dovranno rivolgersi a qualche altro prodotto. Attualmente il maggior fornitore di prodotti ittici alla Cina è l’Ecuador, seguito da Russia, Vietnam e India. Le capesante russe sostotuiranno quelle giapponesi?

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento