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La borsa Giapponese ai massimi da 30 anni, alla faccia del Debito Pubblico

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Non ne sentite parlare nei media europei, ma la borsa giapponese ha raggiunto i massimi da trent’anni a questa parte. Un buon risultato per un paese che, secondo gli analisti occidentali standard, dovrebbe essere fallito.

Vediamo l’indice Nikkei 225 a 25 anni:

Non siamo ancora ai livelli raffiunti a metà degli anni ’80, quando sembrava che Tokio fosse avviata a diventare la capitale del mondo, ma comunque, altri indici come il NASDAQ sono in calo dopo i massimi del 2020-21. Anche l’indice generale di borsa Topix mostra un andamento simile and Nikkei 225.

Diverse banche d’affari, da SocGen a Goldman Sachs, hanno posizioni di acquisto sulla borsa giapponese.  In un rapporto del 12 maggio, Goldman Sachs ha dichiarato che la banca d’investimento vede una “serie di ragioni” a sostegno della sua posizione rialzista sulle azioni giapponesi.

“In particolare, notiamo la solidità dei fondamentali rispetto ai titoli dei mercati esteri e riteniamo che le aspettative di cambiamenti/riforme strutturali possano spingere ulteriormente al rialzo le azioni giapponesi”, ha scritto lo stratega azionario per il Giappone Kazunori Tatebe.

Notando la possibilità di riforme strutturali in futuro, ha aggiunto: “Riteniamo che i principali rischi per la nostra view rialzista sulle azioni giapponesi provengano da fattori esteri come il problema del tetto del debito degli Stati Uniti, il rischio di recessione e il rischio geopolitico”.

Si attendono “Riforme” , eppure il Giappone, dal punto di vista della politica monetaria, è forse il paese più stabile e consservatore, sulle politiche espansive, al mondo. Intendiamoci, hanno migliorato l’economia reale, ma il successore di Kuroda ne ha proseguito la politica monetaria espansiva, cos’ come il successore di Abe, Kishida, ne prosegue la politica fiscale.

Il Giappone, ad esempio, continua la sua politica di controllo dei tassi di interesse e di politica monetaria espansiva. Il nuov goveernatore Kazuo Ueda non si è distaccato da quanto fatto precedentemente da Kuroda e non ha toccato i tassi di interesse

tutto questo avviene con un’inflazione sotto controllo e con uno Yen che si è stabilizzato, anzi rinforzato, rispetto al Dollaro e all’Euro. Eppure la BoJ non ha seguito né la FED nè la BCE. Non ha fatto dell’inflazione un feticcio, riuscendo quindi a controllarla, anche con l’aiuto della politica economica

Ovviamente il paese ha i suoi problemi: una demografia negativa, come quella di tutti i paesi occidentali, con una popolazione che invecchia rapidamente, ma riesce aa gestire, in autonomia, i problemi economici molto bene, e, soprattutto, con un empirismo che l’Europa ideologicizzata dalla sinistra green ha completamente dimenticato.

Il Giappone è un esempio che in Europa non riusciamo a capire. In questo siamo veramente lontani.

 

 


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