Cultura
SOVIET KIEV, un ritratto della capitale ucraina
Kiev, Monumento alla Madrepatria, 1981
Questo articolo vuole essere un viaggio attraverso quattro luoghi di Kiev che più di altri hanno mantenuto l’impronta sovietica, luoghi estremamente interessanti per linguaggio architettonico, simbolico e per valenza culturale. Lo scopo è capirne insieme leggermente di più . Troppo spesso si fa riferimento al termine “sovietico” con un significato dispregiativo, tanto che è molto difficile ad oggi , almeno in Occidente, trovare pubblicazioni e ricerche di qualsiasi tipo che traccino un profilo critico dell’ eredità culturale di quella lunga fase politica e storica, scevro di pregiudizi e propaganda, soprattutto americana. Se volessimo per esempio ricercare testi sull’architettura sovietica sarebbe compito meno arduo cercare testi sulla propaganda e sull’architettura del potere. Siamo stati talmente plasmati nelle nostre opinioni che al termine “sovietico” associamo sempre e solo immagine fosche; se pensiamo all’architettura sovietica di solito vengono in mente esclusivamente i tipici blocchi abitativi di dieci piani e l’universo delle arti figurative è completamente ignorato. Addirittura persino l’architettura fascista si è in parte affrancata da questa stigmate di totale negatività.
Un fenomeno di associazioni mentali negative che si sta ampliando,dato che adesso anche la Russia del 2014 è facilmente classificata come antidemocratica e fondamentalmente non liberale, in contrasto con quelle realtà come Europa e Stati Uniti, ovviamente unici riferimenti culturali e fari di democrazia. Senza voler qui negare i lati oscuri di un periodo storico, vorrei però rendere manifesto che la valenza culturale russa non si esaurisce con Dostoevskij, Tolstoj, le icone russe o le splendide chiese ortodosse, anche la fase sovietica ha conosciuto le sue manifestazioni culturali e questo sarebbe a mio avviso un primo passo per poter collocare le vicende storiche e geopolitiche attuali in una visione più equilibrata.
Kiev ( Kyiv) è una città antica, la sua fondazione risale al V secolo e viene denominata come la Madre delle Città Russe. Passata da diverse dominazioni, da quella lituana a quella polacca, passò ai russi dal 1654 al 1667. Durante la Seconda Guerra Mondiale la città venne occupata dalle truppe tedesche e venne poi liberata dalla Armata Rossa nel 1943. La città divenne allora capitale dello stato sovietico dell’Ucraina e solo attraverso il referendum del 1 Novembre del 1991 la città guadagnò l’indipendenza con il resto del paese. L’impronta sovietica è perciò facilmente comprensibile e rintracciabile.
1) Piazza dell’ Indipendenza
Il luogo che è stato più di altri lo scenario degli eventi passati e di quelli recenti è Piazza dell’Indipendenza ( Maidan Nezalezhnosti), cuore geografico della città, infatti spesso i cittadini vi si riferiscono chiamandola solo “Maidan” , la piazza. Le immagini della rivolta ucraina scattate qui hanno fatto il giro dei media e i suoi palazzi, monumenti e vie adiacenti sono state sfregiate dai graffiti, senza rispetto per uno dei più grandiosi esempi di urbanistica stalinista. Questa tipologia di piazza è elemento comune ad altre ex città sovietiche, conclusione di maestosi viali e punto culminate di processioni e parate, con diretti richiami alle teorie urbanistiche applicate nella Parigi di Haussmann, dove era ferma la convinzione che ampie strade e grandi piazze fossero essenziali per mantenere il controllo sulla città ed evitare rivoluzioni. Per ironia della sorte a Kiev hanno invece favorito le rivolte. Altri esempi di questo tipo sono Marszalkowska a Varsavia, Karl-Marx-Allee a Berlino e Tverskaya a Mosca.
Piazza dell’ Indipendenza, Kiev
2) Metropolitana
Le metropolitane di Mosca e delle altre città russe si distinguono per la loro bellezza e il decoro. In particolare la capitale russa può vantare stazioni di metro fra le più eleganti al mondo, con decorazioni classiciste e bassorilievi socialisti, sfarzose e raffinate. La metropolitana è stato uno dei mezzi di trasporto maggiormente favorito in Unione Sovietica, simbolo di innovazione tecnologica e di progresso per la collettività. Un elemento comune alle metropolitane di stampo sovietico è la notevole profondità e questa caratteristica è facilmente riscontrabile in tutti quei paesi che hanno conosciuto l’influenza sovietica, quali Ungheria e Ucraina. La metropolitana di Budapest si caratterizza infatti per la sua notevole profondità, la più profonda è quella di Széll Kàlman tér a Buda con i suoi 38 m , comunque poco in confronto a Kiev. La stazione Arsenalna della linea Sviatoshynsko-Brovarska è posta a 105.5 m , passando sotto il fiume Dnieper, e detiene il primato mondiale . Il sistema a più livelli di scale mobili ci mette ben 5 minuti per salire o scendere. La stazione è stata completata nel 1960 e si si chiama Arsenal perché proprio nelle vicinanze c’era uno degli Arsenali di rifornimento dell’ Esercito Russo. La stazione presenta decorazioni metalliche e marmi rosa secondo la tendenza russa nelle decorazioni delle stazioni di cui abbiamo accennato sopra.
Stazione Arsenalna, Kiev
3) Monumento alla Madrepatria (Rodina – Mat)
Colossale statua che inneggia alla Madrepatria, è stata progettata da Yevgeny Vuchetich nel 1981 e si staglia sul profilo della città. La statua in acciaio, alta 60 m e poggiante su un piedistallo di altri 40, raffigura una donna che impugna una spada lunga 16 m ed uno scudo pesante 12 tonnellate e con impresso lo stemma dell’ Unione Sovietica. L’architetto Vuchetich insieme all’ingegnere Nicolai Nikitin (autore anche dell’ Ostankino tower di Mosca) aveva disegnato nel 1967 anche un’ altra famosa statua a Volgograd in Russia, “La Madrepatria chiama”, alta 87 m, in onore della battaglia di Stalingrado, e la somiglianza è sicuramente evidente, nonostante la maggiore complessità strutturale di quest’ultima che ancora una volta ci conferma l’intraprendenza e la creatività di architetti e ingegneri sovietici. Particolare dello scudo del “Monumento alla Madre Patria”, Kiev
“La Madrepatria chiama”, Volgograd, Russia
4) L’arco dell ‘Amicizia fra le Nazioni
Per concludere il nostro piccolo tour nella Kiev sovietica un breve riferimento a un altro noto monumento della città, ” l’Arco dell’ amicizia fra le Nazioni”. Inaugurato nel 1982 in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario dell’ URSS e della fondazione di Kiev, simboleggia l’unificazione di Ucraina e Russia. Progettato, fra gli altri, dallo scultore Oleksandr Skoblikov e l’architetto I. Ivanov, è un arco in titanio dal diametro di 50 m, somigliante ad un arcobaleno.
L’Arco dell’ Amicizia fra le Nazioni, Kiev
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